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nuova-sport-car-isola-femmine-2di AMDuemila - 30 marzo 2014
La Direzione investigativa antimafia ha sequestrato beni per circa 600 milioni di euro (stima ritenuta prudenziale) riconducibili agli eredi di Vincenzo Rappa, imprenditore palermitano morto nel 2009, "il quale aveva intrattenuto rapporti con noti esponenti di Cosa nostra", spiega la Dia. Il Codice antimafia approvato nel 2011 ha consentito il sequestro dei beni agli eredi - i nipoti Vincenzo e Gabriele Rappa, non indagati - entro il limite massimo di cinque anni dal decesso.
Secondo gli inquirenti nell'impero creato dalla famiglia Rappa potrebbero essere confluiti soldi provenienti dalle attività illecite del nonno, deceduto cinque anni fa dopo una condanna ad otto anni (poi ridotta a quattro).

L’attività di prevenzione, svolta dall’articolazione D.I.A., ha consentito di accertare come il Rappa, seppur non inserito organicamente nell’ambito dell’associazione mafiosa, abbia fornito alla stessa un concreto e fattivo contributo al suo sviluppo strutturale, ottenendo in cambio considerevoli vantaggi sia nel settore dell’edilizia privata sia in quello degli appalti pubblici.
Tra i beni sequestrati figurano numerosissimi immobili costituiti da appartamenti, ville, negozi, le sedi del T.A.R. a Palermo, del C.N.R. e della nota emittente televisiva siciliana Trm, nonché della Soc. Publimed e di una concessionaria di auto di grossa cilindrata con sedi a Palermo, Catania e Siracusa.

In foto: la concessionaria di Isola delle Femmine (© Google street view)

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