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scorta-civica-c-Nico-Cardinale-Studio-Camera0“Sia dato il dispositivo jammer a Di Matteo”
di AMDuemila - 7 marzo 2014 - Foto
All'inizio della settimana l'audizione in Commissione antimafia. Questa mattina la consegna al prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, di trecento firme raccolte per chiedere l'immediata autorizzazione, da parte del ministero dell'Interno, del bomb jammer, (dispositivo che disinnesca i comandi a distanza per le auto bomba), per il pm Nino Di Matteo. A depositare negli uffici della prefettura il documento Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992, e Vincenzo Agostino, padre dell'agente Nino, ucciso assieme la moglie nell'agosto 1989.
“Siamo tornati a chiedere con forza che si faccia tutto il possibile per la sicurezza di Nino Di Matteo, condannato a morte da Salvatore Riina – dicono gli organizzatori – Vogliamo sapere quale tipo di jammer è stato testato. Il ministro degli Interni Alfano ha in principio detto che questo era stato predisposto, poi le notizie provenienti dal ministero degli Interni dicono che il bomb jammer è nocivo per la salute pubblica. Per questo vogliamo conoscere il modello che è stato testato”.

Il corteo fino alla Prefettura ha preso il via subito dopo il consueto turno della 'scorta' che ogni giorno, dalle 9 alle 11, vede decine di associazioni e movimenti in presidio simbolico davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo per manifestare solidarietà allo stesso Di Matteo e al pool di magistrati impegnati nel processo sulla trattativa Stato-mafia e da mesi oggetto di minacce e intimidazioni.
“Siamo determinati ad agire perché stavolta vogliamo prevenire una strage di cui sentiamo già l'odore nell'aria a Palermo – dicono i manifestanti - Stavolta nessuno, soprattutto dentro le istituzioni, avrebbe alibi dietro cui nascondersi per non aver messo in campo tutte le misure possibili per evitare altro sangue”. Prossimi appuntamenti, sempre per tenere alta l'attenzione e dare il sostegno ai giudici è quella di domenica quando, in Piazza Verdi, partirà alle 9.30 la “pedalata antimafia”. Un evento che anticiperà la manifestazione nazionale indetta per il 12 aprile a Roma. “In quell'occasione ci recheremo davanti al ministero dell'Interno, per esprimere la rabbia rispetto alle promesse non mantenute, per il silenzio delle istituzioni, per i macigni posti sulla strada. Verità da chi appare volere garantire una scellerata congiura del silenzio durata per venti anni, piuttosto che accompagnare il nostro paese sulla difficile strada della Giustizia”.

FOTOGALLERY © Nico Cardinale / Studio Camera
Scorta civica a Di Matteo, nuovo sit-in per il bomb jammer

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