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palermo-piazza-politeama-giovanni-biancodi AMDuemila - 28 febbraio 2014
Dopo 7 anni di silenzio gli esattori del pizzo sono tornati a scorrazzare per i negozi e cantieri del centro di Palermo. A raccontarlo è La Repubblica edizione Palermo. Queste le ultime novità emerse dalle indagini della procura distrettuale antimafia di Palermo sul racket nel centro città.
Le indagini sono scaturite da un pezzo di carta trovato in tasca ad un ragazzo durante un normale controllo, contenente una lista di nomi di negozianti. Il fatto risale a metà dicembre quando dei poliziotti del commissariato Libertà, attirati da un comportamento sospetto di un gruppo di quattro ragazzi, non hanno fatto a tempo ad avvicinarsi che subito i quattro si sono dati alla fuga. Gli agenti sono riusciti a bloccare tre di loro, i quali hanno cercato di giustificare la fuga e l'atteggiamento anomalo con una “bravata”. Ma durante le perquisizioni è stato ritrovato un bigliettino con una ventina di nomi di commercianti del centro di Palermo, da piazza Castelnuovo , via Rugero settimo, via principe di Belmonte e piazza Massimo. Affianco ad ogni nome delle cifre, che variano dai millle ai 15 mila euro, valore che in alcuni casi risultava essere stato già pagato perchè segnato con una "P" che nel linguaggio del racket significa appunto "pagato".

Negli ultimi giorni i carabinieri del nucleo Investigativo stanno interrogando a tappeto i commercianti dei negozi centrali della Palermo ricca. Per ora dagli interrogatori emerge poco. Solamente uno ha ammesso di aver pagato l'estorsione. Tutti i negozianti interrogati finora negano di aver avuto visite dei “picciotti” esattori di recente, sebbene alcuni degli interrogati risultino scritti in quel foglietto e con la somma già versata. Rischiando così di essere indagati per favoreggiamento a Cosa Nostra. Fatto non raro nella storia del racket dove spesso la vittima preferisce essere condannata piuttosto che denunciare il suo estorsore.
La domanda da porsi è: cosa è successo? E cosa succederà? Chi c'è dietro questi giovani “puliti e nuovi”?
Gli inquirenti ricondurrebbero il fatto alle scarcerazioni avvenute nell'ultimo anno e mezzo che hanno coinvolto una trentina di affiliati che avevano finito di scontare la pena. Una cosa è certa, il pizzo da sempre è stato uno dei principali 'affari' della mafia, oggetto anche di scontri tra famiglie, ma ora chi sono gli uomini che stanno conquistando il terreno che un tempo era dei boss Lo Piccolo, ora in carcere? 

Foto © Giovanni Bianco - Flickr

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