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gdf-web18di AMDuemila - 10 gennaio 2014
Questa mattina gli Agenti di Polizia della Divisione Anticrimine della Questura e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani hanno eseguito le ultime operazioni di confisca, riferite al decreto dello scorso 4 dicembre (emesso dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Trapani) a carico di Vito Tarantolo, imprenditore edile 57enne. Con il provvedimento di oggi è stata disposta la confisca dell’intero compendio aziendale delle società trapanesi S.M.G. Costruzioni s.r.l. e Il Melograno s.r.l., per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.

Nei confronti delle due società in questione,era stata precedentemente disposta la sospensione dell’amministrazione ed il sequestro di quote del capitale sociale, a seguito di indagini criminologiche e patrimoniali svolte da agenti della Divisione Polizia Anticrimine e militari del locale Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.

L’attività investigativa ha consentito di acquisire fondati elementi in merito alla funzione agevolatrice svolta dalla S.M.G. Costruzioni nei confronti di Vito Tarantolo - che ufficialmente non compare nella compagine sociale - nonché sull’illiceità del denaro utilizzato dalla società confiscata per una lucrosa operazione immobiliare.

virga-vincenzoLe indagini hanno inoltre consentito di mettere in luce il rapporto che lega le due società confiscate: la S.M.G. costruzioni s.r.l. è infatti continuatrice, sotto altra denominazione sociale, delle iniziative speculative edilizie de Il Melograno s.r.l., società in passato sottoposta a sequestro preventivo in quanto riconducibile al boss mafioso trapanese Vincenzo Virga.

L’operazione odierna rappresenta la naturale prosecuzione delle operazioni eseguite il 27 settembre 2012 ed il 23 settembre 2013,  nel corso delle quali vennero complessivamente sottoposti ai vincoli del sequestro anticipato ai fini della confisca 82 beni immobili, 33 beni mobili (autovetture, furgoni, mezzi meccanici) registrati, 5 società/imprese (capitali sociali e pertinenti complessi aziendali), 18 quote societarie e 37 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura.

L’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale è scattata a seguito di una serie di indagini condotte tra il 1996 e il più recente periodo, dalle quali si era evidenziato come, dall’occulta società con altolocati soggetti organici alla mafia, alla pilotata aggiudicazione degli appalti fino alla decisiva “copertura” di Cosa Nostra per condivise, lucrose iniziative economiche, la figura di Vito Tarantolo fosse coinvolta in quanto espressione a Trapani della vocazione imprenditoriale di Cosa Nostra.

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