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messina-denaro-matteo-web1di Miriam Cuccu - 6 dicembre 2013
Dopo la scoperta dei messaggi del boss Messina Denaro per raccomandare a Provenzano il “paesano suo” – l'imprenditore Giuseppe Grigoli al tempo proprietario della catena di supermercati Despar – è un altro pizzino della primula rossa di Castelvetrano a svelarne i legami con gli esponenti dell'alta imprenditoria siciliana. Nel pizzino, che risalirebbe all'estate del 2007, Messina Denaro ringraziava il boss di San Lorenzo Salvatore Lo Piccolo: “Carissimo amico mio, ricevo la sua lettera e le rispondo immediatamente. La ringrazio di avere trovato il tempo di occuparsi della vicenda del mio amico massimo n. con lui non ho potuto parlare in quanto è fuori per le ferie sono comunque certo che non avrà difficoltà a farle i due favori che lei gli chiede sarà mia cura informarlo appena possibile”.

L'”amico” del boss latitante sarebbe Massimo Niceta, oggi raggiunto da un sequestro di beni per 50 milioni di euro insieme ai fratelli Pietro e Olimpia e al padre Mario.
Il sequestro, che comprende le società che dirigono una serre di negozi a Palermo come a Trapani, riguarda il patrimonio dei Niceta, appartenenti alla "crème de la crème" di Palermo e tra i più importanti imprenditori nel settore dell'abbigliamento. L'operazione ha avuto luogo in entrambi i capoluoghi siciliani con due diversi provvedimenti delle sezioni Misure di prevenzione dei Tribunali, dietro ordine del procuratore aggiunto Vittorio Teresi e del sostituto Piero Padova della Dda palermitana e del questore di Trapani Carmine Esposito. Sono stati eseguiti rispettivamente dai finanzieri e dai carabinieri del Ros a Palermo e dagli agenti della divisione Anticrimine a Trapani.
La vicenda menzionata dal boss di Castelvetrano in cui sarebbe invischiato Massimo Niceta riguarderebbe la gestione di due negozi del centro commerciale Belicittà di Castelvetrano, recentemente confiscate ma allora di proprietà di Giuseppe Grigoli, braccio destro economico di Messina Denaro prima del sequestro dei beni a lui riconducibili – per un valore di 700 milioni di euro – e della condanna definitiva a 12 anni per associazione mafiosa. I due negozi “Niceta oggi” e “Blue Spirit”, rispettivamente di abbigliamento e bigiotteria, erano di proprietà del boss Filippo Guttadauro, cognato di Messina Denaro per aver sposato la sorella Rosalia. Guttadauro secondo gli investigatori aveva il compito di recapitare i messaggi al boss Provenzano, al tempo latitante (nei pizzini del capomafia corleonese figurava con il numero 121).
Secondo le indagini i figli di Mario Niceta – il cui nome risulta conosciuto già dagli anni '90, da quando si occupava di calcestruzzo, mentre alcuni pentiti lo descrivono come vicino alla famiglia di Brancaccio – grazie ai rapporti intessuti con Guttadauro e con i figli Maria e Francesco era stata garantita l'apertura dei due esercizi commerciali. I fratelli Niceta sarebbero inoltre intervenuti in soccorso del cognato di Messina Denaro quando, a seguito del suo arresto, si profilava il rischio del sequestro per entrambi i negozi.
I legami con i Guttadauro sarebbero per di più provati da un'intercettazione in cui a parlare è il fratello di Filippo, l'ex medico chirurgo Giuseppe Guttadauro, boss di Brancaccio arrestato nel 2002. Durante una conversazione in carcere con il figlio, quest'ultimo diceva al padre: “È venuto tuo figlioccio… Niceta”, “E' venuto a chiederti una cortesia” dato che gli era stato richiesto il pizzo per l'apertura di un nuovo negozio. “Ah, Massimo” rispondeva il boss detenuto, per poi aggiungere “Gli dici, per ora chiuditelo come vuoi, poi quando esce lui se ne parla”.

I beni sequestrati
Tra i beni riconducibili ai Niceta figurano diversi negozi: a Palermo, con il marchio Olimpia, in via Roma, Corso Camillo Finocchiaro Aprile, viale Strasburgo e via Ruggero Settimo. Posti i sigilli anche sui negozi “Blue Spirit” e “Niceta Oggi” all'interno del centro commerciale Belicittà di Castelvetrano, oltre a due ville a Cefalù e a Mondello. Sequestrate diverse autovetture e motoveicoli, un appartamento a Palermo, conti correnti, deposito titoli e polizze vita, un'imbarcazione oltre a varie quote delle società “Niceta srl”,  “Pro.Se.Co. Promozioni Servizi Commerciali srl”, “P.V.P. di Mario Niceta &C. S.a.s.”, “Coni Distribuzione S.r.l.”, “G.S.C. Gestione Servizi Commerciali S.r.l.”, “Nic.Imm S.r.l.”, “Nico S.r.l.”, “Ni.Bor. S.r.l.”, “SI.PA S.r.l.”, “So.Com. SOCIETA’ COMMERCIALE S.r.l.”, “Pmb Fashion srl.”, “Ni.Ag. S.r.l.”, “Olimpa S.r.l.”, “Mides Immobiliare S.r.l.”, “Mides Management S.r.l.”, “Yachting Club Terrasini S.r.l.”.

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