Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

napolitano-giorgio-web6di AMDuemila - 22 marzo 2013
Si è aperto oggi a Caltanissetta il nuovo processo sulla strage di via d'Amelio, nella quale oltre vent'anni fa perse la vita il giudice Paolo Borsellino insieme ai cinque agenti della sua scorta. La Corte di Assise ha accolto la richiesta di Fabio Repici, legale del fratello del giudice, Salvatore Borsellino, costituitosi parte civile al processo, di chiamare a testimoniare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il Capo della Stato, all'epoca presidente della Camera, verrà sentito in aula in merito alle sue conoscenze sulla trattativa Stato-mafia, sulla nomina, nel '92, di Nicola Mancino come ministro dell'Interno al posto di Vincenzo Scotti e sulle difficoltà incontrate in Parlamento nella conversione del decreto legge sul 41 bis. La Corte ha escluso che l'esame testimoniale possa essere incentrato sul contenuto delle telefonate avvenute tra Napolitano e Mancino.

Lo scorso 13 marzo nell'ambito del processo sono stati condannati, con la formula del rito abbreviato, i collaboratori di giustizia Fabio Tranchina e Gaspare Spatuzza, rispettivamente a 10 e 15 anni di carcere per strage. Spatuzza, con le sue dichiarazioni, aveva smascherato il falso pentito Vincenzo Scarantino, picciotto della Guadagna che, con una nota del Sisde di Bruno Contrada, veniva invece dipinto come un importante boss. Il suo rapporto di collaborazione con la giustizia, mirato esclusivamente al depistaggio delle indagini, è stato determinante per le condanne per strage inflitte a Gaetano Murana, Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina, Natale Gambino, Giuseppe Urso, Salvatore Profeta e Gaetano Scotto, tutti innocenti (tranne Scotto, che deve scontare altre condanne) e tornati in libertà dopo 15 anni di carcere solo nei mesi scorsi.
Sono più di 300 i testi che compariranno davanti alla Corte di Caltanissetta: l'ex capo della polizia Gianni de Gennaro e alcuni esponenti delle forze dell'ordine e dei Servizi, i magistrati Ilda Boccassini e Annamaria Palma, in servizio a Caltanissetta negli anni delle stragi. Tra i politici l’ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, l’ex presidente della Camera Luciano Violante, l'ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, l'ex ministro della Giustizia Giovanni Conso e l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato. Saranno chiamati a testimoniare anche numerosi pentiti, tra cui Gaspare Spatuzza e Giovanni Brusca.

ARTICOLI CORRELATI

“Borsellino quater” tra depistaggi e trattative: al via il nuovo processo
per la strage di via D’Amelio

di Giorgio Bongiovanni e Lorenzo Baldo

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos