di Maria Grazia Mazzola
Grazie al vero sindacato dei giornalisti Associazione Stampa Romana capace di fermare anche i licenziamenti dei colleghi in difficoltà e di sostenere i giornalisti minacciati come me.
Grazie Lazzaro Pappagallo, Segretario di ASR, che hai messo insieme i fatti quelli che si possono pubblicare e quelli coperti dal segreto e hai ben compreso quelli che altri per ignoranza o malafede fingono di non capire.
Perché sapete ci sono i sindacalisti che esercitano solo le corde vocali e ci sono altri che i fatti li sanno leggere e intervengono.
Leggete i giornali pugliesi: quanti hanno scritto oggi dell'evasione dal carcere di Ivan Caldarola? Per anni alcuni componenti di questo clan lui in particolare e la madre Monica Laera che mi ha aggredito, hanno goduto del buio per assenza di notizie o per diminutio di notizie. Scrivere la mala al posto di mafia, scrivere della Laera pregiudicata invece di condannata per mafia, scrivere di me 'presunta vittima' e scrivere 'sarebbe stata aggredita' vuol dire fare il gioco di chi non vuole che si comprenda il fatto. Un'aggressione mafiosa che hanno tentato di rappresentare come un litigio tra donne!
Questo ha ingrassato ben bene i personaggi violenti e pericolosi come il ventenne Ivan Caldarola oggi latitante e come la madre che mi ha aggredito Monica Laera. Una donna che ha familiarità con giubbotti antiproiettile e armi, condannata definitiva per 416bis che è stata raccontata come la 'signora Caldarola' legata alla malavita.
È un'ignominia.
Al sindacato dei giornalisti di maggioranza auguro buon lavoro, intento com'è a scrivere verbalini al condizionale su fatti di mafia acclarati.
Ad maiora.
Mafia spa prolifera e se la ride.
Ricordo a tutti che Monica Laera pericolosa socialmente è libera come il figlio Ivan rampollo in ascesa.
Tratto da: facebook.com/mariagrazia.mazzola
Foto di copertina © Pietro Romeo
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