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Come sarà il mondo nel marzo del 2023?
Ci sarà ancora la guerra in Ucraina?
Ci sarà ancora l’Ucraina?
Ci sarà ancora la Russia?
Ci saremo ancora noi?
Che fine avrà fatto Taiwan?
Putin sarà ancora il presidente della Federazione russa?
Biden sarà ancora il presidente degli Stati Uniti d’America?
Xi Jinping guiderà ancora la Cina?
Alla guida del Brasile sarà rimasto Bolsonaro? O sarà tornato Lula?
Quanto gas circolerà in Europa?
Quanto costerà il gas?
Che faccia avrà l’Europa?
Quanto si saranno estese le macchie da leopardo dei paesi sovranisti?
Che governo ci sarà, nel frattempo, in Italia?
Gli italiani saranno sopravvissuti alle bollette?
Questo giochino potrebbe continuare all’infinito.


la linea della palma 820

Cataste di interrogativi ci sovrastano quotidianamente; figuriamoci se spingiamo il nostro sguardo sino al marzo del 2023.
Stiamo parlando di sei mesi, a far conto da oggi.
Sei mesi, in politica, sono un lasso di tempo infinito. In tempi straordinari, come quelli che stiamo attraversando, la faccenda si complica parecchio.
E al momento, se non ci saranno salutari ripensamenti, l’unica cosa certa è che su una sola cosa i dirigenti del PD sono tutti d’accordo: che il loro congresso, quello della rinascita, avrà luogo proprio nel marzo 2023, giorno più, giorno meno.
E che il nome del partito - Partito Democratico, per l’appunto - va benissimo così com’è. Basta e avanza.
Che dire?
C’è una aspirazione all’immortalità, in queste scelte, che mette i brividi ai comuni mortali. Un volere accaparrarsi quote di futuro, sperando nell’indulgenza della Storia.
Un considerarsi di stirpe divina, perché si viene da lontano, come avrebbe detto Palmiro Togliatti.
Si rasenta la pretesa dell’eternità da parte di chi, incapace - come tutti noi - di rispondere alle cataste di interrogativi alle quali accennavamo all’inizio, proclama quest’unica certezza: fra sei mesi, nel marzo 2023, noi ci saremo ancora.
Con qualche aggiornamento di programma; al governo o all’opposizione; con una legge elettorale che dovrà tenere conto anche di noi; con un nuovo segretario; magari con una nuova segretaria; magari con lo stesso segretario che c’è per ora.
Ma ci saremo. Eccome se ci saremo.
Beh.
Gli italiani possono essere rassicurati: fra sei mesi ci sarà ancora questo PD.

Foto © Francesco Piras

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La rubrica di Saverio Lodato

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