Addio confische.
Addio a Giovanni Falcone e Pio La Torre, le buonanime, o le anime belle, come preferite chiamarle, che avevano intuito e voluto che per colpire le criminalità mafiose di ogni stampo bisognasse soprattutto colpirne i portafogli, le ricchezze illecite frutto di traffici, delitti e stragi. Il Mondo Nuovo avanza a passi da gigante.
Lo Stato non confischerà un bel niente.
E se si verificherà che un processo per mafia non si concluderà entro i tempi previsti da una riforma della giustizia scellerata, che i suoi inossidabili paraninfi giustificano dicendo “che ce l’ha chiesta l’Europa”, sarà bloccato anche il binario delle confische.
E lo Stato, con il cappello in mano, busserà alla porta di mafiosi, estorsori, commercianti di droga, con il sacco pieno di soldi per restituire loro il “maltolto” quando si celebrava il primo grado di processo.
Inutile ripercorrere l’iter di un decreto che puzza di pesce andato a male.
Tutto prende le mosse da un decreto legislativo della ministra Marta Cartabia che ha incontrato gli applausi a scena aperta (intendiamo il voto favorevole) della stragrande maggioranza dei partiti dell’ex governo di Mario Draghi.
Per essere precisi: hanno votato a favore del pesce che puzza, nella commissione giustizia della Camera, Forza Italia, la Lega, il PD (suo il relatore “favorevole” al decreto, Franco Vazio) e Azione.
Per essere più precisi: hanno votato contro i 5 Stelle e i deputati di Alternativa.
Vi chiederete: e i nuovi Masaniello della politica italiana, i Fratelli d’Italia?
Beh. Si sono astenuti.
A nulla sono valse le riserve, le perplessità, le proposte alternative avanzate da don Luigi Ciotti, proverbialmente rispettoso delle istituzioni, che però aveva espresso il suo inequivocabile “non ci sto”.
E gli aveva fatto eco, altrettanto inascoltato, il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, considerato dagli addetti ai lavori fra i più esperti in materia.
Per concludere: il pesce andato a male sarà servito sulle tavole degli italiani.
Per la gioia di mafiosi e delinquenti.
Come è giunta la ministra Cartabia a una simile conclusione?
E che faccia faranno Mario Draghi e il capo dello stato, Sergio Mattarella, appena daranno un’occhiata al piatto maleodorante?
Entrambi si erano irritati per lo “sfondamento” del tetto dei 240 mila euro annuali agli alti papaveri della Pubblica amministrazione. Ma almeno quelli erano “soldi puliti”.
Qui si parla della restituzione di milioni e milioni di euro a stragisti e assassini di vaglia. E con tante scuse.
E questo pesce è ancor più puzzolente.
Foto © Paolo Bassani
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La rubrica di Saverio Lodato
ARTICOLI CORRELATI
Cialtroni e ciarlatani che mettono in difficoltà Sergio Mattarella
Una sentenza che costruisce il Nuovo Mondo
Omicidio dalla Chiesa: in via Carini le mani della mafia e dello Stato piduista
Gli affari (correnti) di Marta Cartabia. E un pesce che puzza
- Dettagli
- Saverio Lodato