"In aula riferite le parole di Falcone"
“Il dottor Saverio Lodato mi ha conferito mandato di intraprendere ogni azione a tutela della propria dignità e reputazione, compresa la querela”. E’ con queste righe, diffuse a mezzo stampa, che Armando Sorrentino, legale del giornalista e scrittore Saverio Lodato, ha risposto alla denuncia-querela presentata alla procura di Palermo da Stefano Giordano, legale di Bruno Contrada, e riportata dalle agenzie AGI e ANSA. L'ex superpoliziotto, condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa (sentenza dichiarata "ineseguibile", dopo l'intervento della Corte europea dei diritti dell'uomo), ritiene di essere stato diffamato per le dichiarazioni rese da Lodato, sentito in qualità di testimone all'udienza del 3 dicembre al processo sull’omicidio di Antonino Agostino.
In aula, Lodato, rispondendo alle domande delle parti sul fallito attentato al magistrato Giovanni Falcone all’Addaura, aveva parlato di Bruno Contrada come "regista delle 'menti raffinatissime' che guidavano la mafia dall'esterno".
Parole, queste, “ritenute diffamatorie e anzi calunniose”, secondo l’avvocato dell’ex numero tre del Sisde, per le quali si è detto di riservarsi "altresì di promuovere separata azione civile per il risarcimento dei danni". Immediata la risposta del difensore del giornalista: “Il mio assistito ha dichiarato quanto gli aveva riferito il giudice Giovanni Falcone sul fallito attentato dell'Addaura, come ideato da menti raffinatissime, tra cui il dottore Bruno Contrada”, si legge in una nota diffusa dall’AGI. "Il mio assistito ha appreso con autentico stupore la notizia di una querela presentata dal dottor Contrada in relazione alle dichiarazioni rese in Aula, da testimone, che sono identiche a quelle che aveva riferito nel corso delle trasmissioni televisive su La7 "Atlantide" del 20 e 27 maggio 2020 e per le quali Contrada aveva iniziato nei suoi confronti azione di risarcimento danni alla quale, poi, ha espressamente e formalmente rinunciato, impegnandosi 'a non agire in giudizio in nessuna sede, per l'oggi e per il futuro'. Con la sostanziale differenza che le dichiarazioni per le quali si apprende, dalla nota di agenzia, ritiene di agire con querela il dottor Contrada sono state rese da testimone in un processo e non da giornalista-scrittore intervistato nel corso di trasmissioni televisive. Peraltro - ha spiegato l’avvocato Sorrentino - la nota locuzione 'menti raffinatissime', è stata usata dal Giudice Falcone, come è ricavabile da una intervista concessa all'indomani dell'attentato a Saverio Lodato e da questi pubblicata sul quotidiano l'Unità”.
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La rubrica di Saverio Lodato
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