Nella puntata di Atlantide andata in onda su La7 lo scorso 14 novembre, esattamente una settimana fa, il conduttore Andrea Purgatori aveva affrontato, insieme ai suoi ospiti Nino Di Matteo e Saverio Lodato, una lunga lista di temi cruciali sull’attuale status del sistema giustizia in Italia e sui principali nodi che tuttora riguardano il mondo antimafia. Tra questi, un tema di grande rilievo che intendiamo riproporre all’attenzione dei nostri lettori è quello della latitanza pluridecennale di Matteo Messina Denaro. Il giornalista e scrittore Saverio Lodato, editorialista di questa testata, aveva offerto al pubblico da casa una lettura interessante sulla sua figura di introvabile uomo custode di segreti inconfessabili. “Si dice che Matteo Messina Denaro sia depositario dei documenti di Totò Riina, presi dalla villa che non fu perquisita. Ma a quei documenti mai trovati si sono aggiunti i successivi. Perché la storia è andata avanti per trent'anni ed è ancora oggi latitante”, aveva affermato Lodato. “Lui è il depositario di tutti i segreti della recente stagione stragista italiana a cavallo di Capaci e via d'Amelio e delle stragi del 1993 di Roma, Firenze e Milano”, aveva aggiunto. “Ci sono sempre personaggi che sono in grado di traghettare l'organizzazione mafiosa in quelle situazioni in cui tutto sembra definitivamente perduto”. “Quante volte si pensava che la sconfitta della mafia fosse dietro l'angolo? E invece c'è sempre un latitante. E una volta che verrà preso Messina Denaro ci sarà qualcuno che ne avrà preso il posto".
Sul punto, ovvero sulla mancata cattura della “primula rossa”, Lodato ritiene sia “impensabile al giorno d'oggi che possa mantenersi una latitanza del genere in assenza di complicità rispetto alla mafia da parte di apparati delle istituzioni dello Stato, di alti vertici delle polizie e delle armi che ci sono in questo Paese”. Secondo il giornalista e scrittore, Matteo Messina Denaro “non è in Sicilia, anche se molti ritengono che lui non si allontani dal suo territorio nel trapanese. Ci sono state tante operazioni, hanno fatto terra bruciata attorno, colpendo parenti, amici, compagni”, aveva spiegato in studio Lodato. “Magari può godere della protezione di qualche Stato straniero poco propenso a collaborare con l'Italia o con cui collabora qualche pezzo dell'Italia che ha sempre remato contro".
VIDEO Ascolta Saverio Lodato dal minuto: 3h 07' 10''
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La rubrica di Saverio Lodato
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