Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di Saverio Lodato
Del governo nuovo che verrà, non sappiamo nulla. Non sappiamo neanche se verrà. Non si conosce il nome del nuovo premier. Né se sarà uomo, né se sarà donna. Mistero fitto sui nomi di chi occuperà i ministeri chiave. E chi andrà agli esteri? E chi all’economia? E chi agli interni? E chi alla difesa? E chi alla giustizia? Eccetera, eccetera. Non si sa.
Quale sarà il programma di governo? Su cosa si metteranno d’accordo, alla fine delle danze, Luigi Di Maio e Matteo Salvini? Non si sa. E si metteranno davvero d’accordo? Non si sa.
Cosa chiederà, cosa pretenderà, quando verrà il turno di dire la sua, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella? Come intenderà esercitare il potere, che gli viene dalla Costituzione, nella nomina dei nuovi ministri? Non si sa.
Come si comporteranno in Parlamento le forze politiche che non fanno parte del duo 5 Stelle-Lega? Astensioni benevole? Astensioni critiche? Opposizioni pugno d’acciaio in guanto di velluto? Opposizioni a un tanto al chilo? Non si sa.
Di conseguenza, non si sa cosa farà Silvio Berlusconi. Anche se tutti gli italiani sanno benissimo chi è, cosa rappresenta, e quello che gli starà passando per la testa e quello che gli sta a cuore.
Cosa farà il Pd da grande? Cosa farà Matteo Renzi? Non si sa. Davvero, non si sa.
Eppure, in questi giorni, il nuovo governo è già stato battezzato come “governo di centro destra”. Le cronache riferiscono di “basi in rivolta” contro i leader delle forze che hanno votato alle elezioni. Si fanno anche scommesse sulla durata temporale del governo che verrà.
Va bene predire il futuro, leggere le stelle, le viscere degli animali, il corso delle maree...
Ma gli antichi, per farlo, si servivano delle stelle, degli animali morti, delle maree, e anche dei tarocchi, delle mani, delle palle di vetro... Insomma: da qualcosa, dovevano pur partire.
I commentatori politologi di casa nostra, invece, rifiutano qualsiasi appiglio: predicono il futuro e basta. Sono oracoli che il futuro ce l’hanno nel sangue, perché lo hanno allattato da bambini.

Foto © Imagoeconomica

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La rubrica di Saverio Lodato

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos