di Saverio Lodato
L’uomo che sale al Quirinale, per dire la sua nelle consultazioni in vista del nuovo governo per l’Italia, è un uomo un po’ avanti negli anni, ha sulle spalle una condanna per frode fiscale passata in giudicato, ineleggibile e interdetto dai pubblici uffici, iscritto nel registro degli indagati, per il reato di strage, dalla Procura di una città italiana, finanziatore abituale della mafia, a quel che dicono di lui le sentenze. E’ l’uomo che ha fondato Forza Italia, insieme al cofondatore, che per mafia si trova in carcere, in forza di una sentenza definitiva della Cassazione. E’ questo - e soltanto questo - ciò che racconta la foto dell’uomo che sale al Quirinale.
Par di capire, guardando la foto dell’uomo che sale al Quirinale, che è tutta acqua passata. Che in Italia, nel paese delle meraviglie, non c’è niente che non si possa aggiustare e che, alla fine, non si aggiusti. Quella foto ci dice anche che un conto è lo spessore criminale di un condannato, un conto è il suo peso politico, del quale tutti tengono conto facendo finta di niente. Solo in Italia, nel Paese delle meraviglie.
Foto © Ansa
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La rubrica di Saverio Lodato