Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

fava lodato rosaporcellumdi Saverio Lodato
Fra dieci giorni si vota in Sicilia. E sarà la prima occasione utile, dopo i referendum di Lombardia e Veneto, per misurare come gli italiani stiano digerendo lo scempio di una classe politica che sta usando l’ultimo scorcio di legislatura per arraffare a man bassa poltrone e privilegi. Della legge elettorale abbiamo già scritto qui, mettendo in evidenza come sia stata tagliata su misura dai sarti di regime per ingessare il Movimento 5 Stelle.
Il voto siciliano cade dunque a fagiolo per tre ragioni: la Sicilia, con quasi sei milioni di abitanti, è la terza regione più popolosa d’Italia; è il primo e ultimo pronunciamento del corpo elettorale prima delle elezioni politiche che si terranno in primavera; i politici romani hanno un sacrosanto terrore - e non ne fanno mistero - di ciò che potrà accadere.
Poi, ci sono i sondaggi.
Diversi istituti di ricerca sono concordi nel ritenere che fra lo schieramento di Centro Destra, con Nello Musumeci, e il Movimento 5 Stelle, con Giancarlo Cancelleri, sia in corso un testa a testa; che sia di almeno una decina di punti lo stacco con l’alleanza ispirata dal Pd, con Fabrizio Micari; che avrà una buona affermazione la lista della sinistra, con Claudio Fava. E, almeno ad oggi, la maggioranza degli elettori avrebbe deciso di non votare.
Da considerare che in Sicilia sarà consentito il voto disgiunto, non previsto invece dalla nuova legge elettorale nazionale che potremmo ribattezzare "rosaporcellum".
Ed è proprio per l’esistenza del voto disgiunto che ci permettiamo di rivolgere a Claudio Fava una domanda dettata dal buon senso.
È questa: è assolutamente indifferente per lo schieramento di sinistra che lui rappresenta la vittoria del centro Destra o quella dei 5 Stelle?
Per il Pd la risposta è affermativa, se non altro per il ruolo che a Denis Verdini è stato ormai riconosciuto a livello nazionale, con le lodi sperticate di Matteo Renzi per un pluri indagato che con la sua pattuglia di fedelissimi manda avanti la baracca.
Ma per la sinistra alternativa al Pd, la Sicilia non dovrebbe essere un’occasione preziosa per impedire il ritorno dei fantasmi di un passato di centro destra?
Certo. Se la lista "Centopassi" avesse i numeri per competere per il governatorato di Sicilia il nostro discorso non avrebbe alcun senso. Ma così non è. E Claudio Fava - almeno è quello che supponiamo- sa benissimo che, al di là delle dichiarazioni di maniera, difficilmente prenderà più voti dello stesso Pd, che, a sua volta, è destinato ad arrivare terzo.
Concludendo.
Sarebbe un grande gesto di rottura se Claudio Fava, visto come stanno le cose, invitasse il suo elettorato a votare per "Cancelleri presidente", dando invece - ovviamente - la preferenza ai candidati del suo schieramento per l’Ars.
Sarebbe un gesto da autentico statista, che farebbe capire ai siciliani la grande posta in gioco: sbarrare davvero la strada al centro destra; tenere aperta una grande speranza per le prossime politiche impedendo quei rigurgiti di populismo che stanno fiaccando il panorama politico europeo. I siciliani capirebbero insomma che la sinistra fa davvero sul serio.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La rubrica di Saverio Lodato

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos