Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

lodato-saverio-c-paolo-bassani-2015Ma ora tornatevene a casa…
di Saverio Lodato - 23 luglio 2015

Grazie Lucia. Anzi: un grande grazie. Un bel grazie di cuore. E grazie anche a te Manfredi, per le tue belle e sentite parole. Grazie per il tuo caloroso abbraccio con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che resterà a vita nelle teche televisive. Grazie a voi per aver scoperchiato il verminaio della sanità siciliana che è solo uno spicchio del verminaio della politica siciliana. Grazie a voi per averci svelato il "silenzio sordo" delle istituzioni. Noi la pensiamo come voi. Noi vi abbiamo sempre difeso e sostenuto. Per questo, oggi vi ringraziamo. Sereni, tranquilli, non è il momento triste degli addii.
Ci rivedremo presto, il 19 luglio 2016, per il ventiquattresimo anniversario di quella brutta storiaccia che accadde in via D’Amelio a vostro papà.
Ma adesso, per favore, accomodatevi fuori dalla porta. L’anniversario è passato. Avete avuto il vostro bel giorno di esposizione mediatica. Le prime pagine dei giornali e le dirette televisive. Vi abbiamo ascoltato, vi abbiamo capito, abbiamo solidarizzato con voi.

Ma adesso, per favore, uscite in fretta di scena. Finalmente torna la Politica, cara famiglia Borsellino. Ed era ora.
E che possiamo farci se Rosario Crocetta è tornato, o è rimasto, il che fa lo stesso? Abbiamo provato a dargli una spintarella. Ma lui è voluto restare dov’è. Ha scomodato frà Cristoforo e Bertold Brecht. Ha puntato il dito contro la massoneria mondiale. Contro i poteri occulti. Contro la mafia e la grande imprenditoria del Nord. Voleva addirittura suicidarsi di fronte alla valanga di fango che gli è piovuta addosso con quell’intercettazione dell’"Espresso" smentita, non da una, ma da ben quattro Procure siciliane. Ha snocciolato i totali di valanghe di miliardi che la Sicilia sta risparmiando da quasi tre anni, da quando lui ne è diventato il Presidente.
E che potevamo fare di più, a questo punto, noi del PD? Noi rappresentanti del partito più rappresentativo degli italiani? Che potevamo fare più che emettere diktat romani? L’avete visto, è vero, cari Borsellino? Li avete sentiti?
Nell’ordine, avevano tuonato contro Crocetta: il premier e segretario del PD, Matteo Renzi, i vice segretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, il sottosegretario Davide Faraone, il presidente dell’antimafia Rosy Bindi, e altri se ne potrebbero aggiungere, tutti lancia in resta perché la "situazione con Crocetta era diventata insostenibile e in Sicilia si rischia una agonia inaccettabile".
Ammetterete, cari Borsellino, che anche il cielo più nero e più gravido di pioggia, oltre un numero di tuoni non può andare. Ma le cose sono andate come sono andate.
Rosario Crocetta è rimasto inchiavardato alla sua poltrona di Palazzo D’Orleans. Noi siamo garantisti, e non augureremo mai un’intercettazione autentica al nostro peggior nemico. Figurasi un’intercettazione farlocca. Piuttosto che chiederne, dunque, le dimissioni, abbiamo chiesto al Nostro Soldato, Antonello Cracolici, deputato dell’Assemblea regionale Siciliana, di andare, in terra di Sicilia, oltre la linea rossa delle possibili, ma assai improbabili, dimissioni del Crocetta.
Noi oggi lo ringraziamo per la dura missione che ha portato a compimento. Quella di far tornare la Politica alla Regione siciliana, in altre parole di dare il via libera alla permanenza del Crocetta.
E ci sarà un motivo se alle parole del Soldato Cracolici il Crocetta si è finalmente sciolto in una risata liberatoria.
Per qualche giorno Crocetta, lasciatecelo dire, cari Borsellino, aveva vissuto con "il terrore di uscire di casa", subito dopo, però, era stato posseduto dal "terrore di uscire di scena". Potenza degli stati d’animo.
Oggi sembra un uomo rinato. Felice. Continuerà infatti la sua missione. Entrerà e uscirà di casa, entrerà e uscirà di scena a suo piacimento.
Però, voi, cari Borsellino, non preoccupatevi. Negli anni, e nei secoli a venire, controlleremo che Crocetta faccia davvero le riforme. E di questo si occuperà personalmente un altro nostro Soldato Fidatissimo e Collaudatissimo, che abbiamo già investito di quest’altra missione, il senatore Giuseppe Lumia che negli ultimi giorni aveva smesso di tuonare perché, da uomo politico accorto qual è, prima voleva vedere se le previsioni meteo delle dimissioni si sarebbero realizzate. Fra breve, statene certi, tornerà a far sentire la sua voce.
In conclusione.
La politica è dura. La politica - diceva qualcuno - è "merda e sangue". E noi la facciamo non perché, come dicono le male lingue, vogliamo restare anche noi inchiavardati alle poltrone. La facciamo per il bene della Sicilia e di tutti i siciliani.
Cari Borsellino, adesso prego, andare …
La Ricreazione è finita.
Ci vediamo il prossimo anno, in via D’Amelio.
E Grazie ancora di tutto.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Foto © Paolo Bassani

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos