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renzi-pd-eff-lodatodi Saverio Lodato - 13 maggio 2015
Per un Pippo Civati che se ne va, a migliaia ne arrivano di nuovi.
Se Stefano Fassina se ne va, il problema è suo, mica del partito.
Nel mondo la "sinistra riformista" vince, a Londra e in Liguria perde la "sinistra masochista".
Il sindacato sciopera per la scuola? Il sindacato teme di perdere potere.
La Consulta boccia il blocco delle pensioni? La Consulta non dice che c’è l’obbligo di restituire tutto.
Candidati campani in odor di Gomorra? Alcuni candidati mi imbarazzano, ma il Pd è pulito.
Maurizio Landini segretario della Fiom? Landini è un soprammobile da talk show.
L’abolizione dell‘articolo 18? L’abolizione dell’articolo 18 è "di sinistra", di "sinistra riformista".
Lo stato della giustizia in Italia? I giudici hanno ferie troppo lunghe.  
Il popolo ha fame, come si sarebbe detto una volta? Che si mangiassero l’Italicum, in assenza delle brioches di Maria Antonietta...
Fermiamoci. Può bastare. Che è Matteo Renzi, ancor prima che: chi è?

Che è? Che interessi rappresenta e difende? Che scuola di partito l’ha mai programmato? A chi appartiene? Dove intende andare a parare? Chi sono quelli del coretto che si è messo al fianco? E’ forse la sintesi e la personificazione vivente di "mondi di sotto", "di sopra" e "di mezzo"? Fa solo di testa sua? Risponde a qualcuno? Fa in tempo a pensare prima di parlare? Come può venirgli in mente di cambiare l’Inno di Mameli per inaugurare l’Expo?   
Si esprime macinando battute. Non pronuncia mai una frase dal senso compiuto. Non risponde mai alle poche domande di pochi giornalisti audaci al punto da apparire eroici. Alterna metafore calcistiche, parole d’ordine vagamente marziali e stentoree, titoli di film, nomi di personaggi di fiction televisive, previsioni meteo che volgono inevitabilmente al bel tempo, schizzatine di veleno per l’avversario di turno, prevalentemente se proviene dal mondo del centro sinistra, silenzi eloquenti quando è chiamato a dire la sua sulle situazioni imbarazzanti e scandalose del suo governo o che riguardano uomini del centro destra.
Ha annunciato che cambierà il PD. Troppo tardi: il PD è bello che defunto e seppellito. Ha annunciato che cambierà il nome al PD. Questa poi: non si è mai visto il padrone di un cane cambiare il nome al cane morto. Annuncia che la sinistra sta vincendo, ha vinto e vincerà. L’Italia sta cambiando, è cambiata e cambierà.
Forza Italia è ridotta al 4 per cento? La "sinistra masochista" rischia di rianimare Forza Italia.
La Lega sta triplicando i suoi voti? E chissenefrega: su questo Renzi preferisce tacere.
In Italia, si voterà, forse all’inizio del quarto millennio. Poi si vedrà.
Concludendo: fior di pensatori lanciano l’allarme sul rischio del Partito Unico Della Nazione. E denunciano l’abnormità dell’"uomo solo al comando". Capiamo queste preoccupazioni. Ma c’è un dettaglio sul quale ci permettiamo di dissentire: Renzi non è affatto l’"uomo solo al comando". Ha le spalle coperte, copertissime. Da chi? Questo lo vorremmo tanto sapere, ma lo ignoriamo.
Sapete semmai che ci fa venire in mente la corsa di Matteo Renzi? Ci fa venire in mente la corsa della finta lepre, quella di pezza, programmata nei cinodromi per far correre i levrieri, a beneficio dello spettacolo taroccato.
Ma chi ha messo in pista la finta lepre?
Come vedete, la domanda si ripropone.

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