Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di Saverio Lodato 

Avendo seguito con molto interesse la puntata di Report, diretta da Sigfrido Ranucci (che mai sarà troppo applaudito per quel poco di servizio pubblico televisivo ancora in circolazione), andata in onda ieri sera su Rai3, e in particolare i servizi sulle stragi di Palermo del 1992, ho appreso che Giuseppe Martorana, giornalista del Giornale di Sicilia, incontrò in due diverse occasioni a Palermo, fra il febbraio e il marzo 1992, dunque qualche mese prima della strage di Capaci, Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale, dirigente di estrema destra poi scomparso. In gergo questa si chiama una signora “notizia”.
Gli incontri, - ha puntualizzato Martorana (e i pochi testimoni che si espongono in Italia andrebbero nominati tutti cavalieri del lavoro dal nostro Capo dello Stato) - ebbero luogo nella redazione del Giornale di Sicilia e per motivi che ieri sera lui ha riassunto.
Ora, come è noto, la presenza di Delle Chiaie in Sicilia secondo alcuni - anche ottimi investigatori - avrebbe la consistenza di una favola metropolitana. Prova ne sia che altri testimoni, che avevano dichiarato prima di Martorana di avere incontrato il terrorista nero nello stesso periodo, sono finiti sotto inchiesta chi per “depistaggio” chi per "calunnia” e “falsa testimonianza ai pm”.


50 anni di mafia

La testimonianza di Martorana, a me, invece, da spettatore televisivo, appare dirompente. Stiamo parlando di un giornalista e di un incontro nella sede di un Giornale. Incontri del genere, anche se a distanza di molti anni, lasciano tracce difficilmente cancellabili.
Nella stessa puntata di Report è stata infine anche proposta agli spettatori un'intervista al procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, della collega Maria Grazia Mazzola, per TV7 Speciale TG1. 
Chiede la Mazzola: “La pista dell’eversione nera sulle due stragi, Capaci e via D’Amelio?”.
Risponde il Procuratore di Caltanissetta: “Posso dire che allo stato la procura di Caltanissetta non ha chiuso nessuna pista perché vi sono ancora delle indagini da approfondire”.
Con ogni probabilità, il collega Martorana sarà già stato ascoltato dalla procura di Caltanissetta. Per ciò ci scusiamo per questa nostra segnalazione superflua.
In caso contrario, diamo per scontato che Martorana sarà tempestivamente invitato a riferire la sua preziosa testimonianza. In un caso o nell’altro, è anche auspicabile che la Procura di Caltanissetta informi, altrettanto tempestivamente, l’ufficio di Presidenza della Commissione parlamentare antimafia.
E se non fossimo in presenza di una favola metropolitana?

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La rubrica di Saverio Lodato


Foto © Paolo Bassani 

ARTICOLI CORRELATI

Report: ''Mario Mori è il burattinaio della Commissione Antimafia''

Caso Mori: si dimetta la Presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo


ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos