L’intervento dello scrittore e giornalista al programma 'Otto e Mezzo' su 'La7'
“C’è un attacco concentrico proprio in questi giorni, non alla magistratura perché sennò non si capisce niente, ma a una parte della magistratura. Quella parte della magistratura più avveduta che, indagando, ha iniziato a scoprire che dietro le stragi del '92 di Capaci e di Via d’Amelio c'è stata una presenza forte dell’eversione nera”.
È stato questo l’intervento dello scrittore e giornalista Saverio Lodato durante la puntata di ieri a 'Otto e Mezzo' su 'La7', il programma di approfondimento quotidiano condotto da Lilli Gruber.
Sono molti gli elementi che indicano il ruolo dell’estrema destra nella strategia stragista e la presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo “si è trovata di fronte, da parte dell'opposizione in commissione, rapporti precisi in cui queste cose vengono indicate; li ha totalmente ignorati. E la signora Colosimo, guarda caso, è una fedelissima della Meloni, oltre ad avere un precedente del quale si parlò quando venne eletta: era un'amica personale di Luigi Ciavardini, uno dei condannati a 30 anni per la strage di Bologna”.
Inoltre, sempre Colosimo, secondo Lodato, “vuole creare un conflitto di competenza all’interno della commissione” con “una proposta di legge che mira a colpire” esponenti dell’opposizione come l’ex procuratore generale di Palermo e oggi senatore Roberto Scarpinato e l'ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho.
La maggioranza nelle scorse settimane, ricordiamo, si era scagliata contro la partecipazione ai lavori della commissione di Scarpinato in base alla bislacca teoria, avanzata e foraggiata dal quotidiano ‘La Verità’, secondo la quale avrebbe ‘aggiustato’ le audizioni dell’ex magistrato Gioacchino Natoli in commissione antimafia in merito alla vicenda mafia-appalti.
Accuse pesantissime che Scarpinato ha sempre respinto ma che sono state sufficienti per convincere Colosimo a proporre questa proposta di legge.
"La Colosimo è invitata a 'Otto e Mezzo' quando vuole", ha detto poi la conduttrice Lilli Gruber. "E ci spiega perché c'è l'ha con Scarpinato e con Raho", ha ribattuto Lodato.
Durante la puntata è stato anche presentato l'ultimo libro di Saverio Lodato, 'Cinquant'anni di mafia. Storia di una guerra infinita', che verrà presentato l'11 novembre a Roma presso il teatro Quirino.
La vicenda delle dimissioni di Francesco Spano
A meno di dieci giorni dalla nomina, Francesco Spano, già braccio destro di Alessandro Giuli, ministro della cultura, quando era alla guida della Fondazione Maxxi (presieduta, dopo la nomina di Giuli a ministro, dalla consigliera Maria Bruni), fortemente voluto dal ministro al suo fianco anche al Collegio Romano, getta la spugna e rinuncia all'incarico di capogabinetto del ministero della Cultura.
“Credo di essermi fatto un'idea generale - ha detto Saverio Lodato - visto che ancora non si conoscono i motivi reali, però un'idea me la sono fatta. Queste sono delle dimissioni preventive in vista di una trasmissione che andrà in onda domenica (Report, ndr), come è stato scritto su alcuni giornali, in cui da alcuni giorni ormai si annunciano altre rivelazioni particolari, chiamiamole così, rispetto al gruppo dirigente di Fratelli d'Italia”.
Gruppo dal quale è emersa l’esistenza di una chat in cui un coordinatore municipale Fabrizio Busnengo, che poi si è dimesso, dava del ‘pederasta’ a Spano.
Delle chat, ha ribadito Lodato, non si conoscono “ancora i contenuti” ma “sono state il cruccio della Meloni nell'ultimo periodo. Non dimentichiamo che appena pochi giorni fa la stessa Meloni ha detto che dentro queste chat di Fratelli d'Italia si nascondono degli infami. Il sottosegretario che si dimette oggi si dimette perché su quelle chat è stato definito pederasta. A questo fa riferimento Giulio, quando parla di barbarie nei confronti del suo amico di partito. Non capisco cosa c'entri il passato di questo ministero. Penso che c'entri tutta un'attualità del presente legata a queste chat che imbarazzano la Meloni e che, tra l'altro, datano anche da diversi mesi, quando le chat segrete, clandestine, dei giovani di Fratelli d'Italia hanno rivelato ben altre vicende. Detto questo, io voglio fare solo una considerazione. Trovo inaccettabile - ha sottolineato - che i comportamenti e le inclinazioni sessuali delle persone siano diventati un elemento di discriminazione e di selezione della classe politica, indipendentemente dagli orientamenti di chi è coinvolto. Questo è inaccettabile, mi sembra un po' squallido”, ha concluso.
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La rubrica di Saverio Lodato
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