di Salvatore Borsellino
Nell’agghiacciante e perdurante silenzio da parte delle Istituzioni in merito alla solidarietà nei confronti del PM Nino Di Matteo, destinatario di reiterate e gravissime minacce di morte suffragate da numerosi ed obiettivi riscontri, si è aperta una significative e importantissima breccia.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso ha immediatamente risposto al mio appello volto ad ottenere un segno istituzionale di vicinanza a Di Matteo, ribadendomi, a parte la Sua vicinanza umana e personale al Suo ex collega, anche la sua volontà di ribadire questa solidarietà con un messaggio che, come mi scrive, "mi piacerebbe poterti dare personalmente a Palazzo Madama nei prossimi giorni".
Sono stato felice di accettare e gli ho indicato, tra le diverse possibilità che mi erano state prospettate, da inserire tra i tanti impegni istituzionali, che lo porteranno all’estero da giovedì in poi, quindi anche nel giorno della manifestazione, il pomeriggio di mercoledì 11 novembre.
Nel mio messaggio di risposta e di ringraziamento gli ho scritto, tra l’altro:
“Forse noi siciliani, per tutti i morti che hanno bagnato di sangue la nostra terra, per i tanti magistrati che hanno sacrificato la loro vita in una lotta in cui troppo spesso lo Stato che avevano giurato di servire li ha lasciati soli, siamo particolarmente sensibili a questi argomenti.
Continuo a sperare quindi che anche il Presidente Sergio Mattarella, che rappresenta la più alta delle nostre Istituzioni, da siciliano e da fratello di una vittima della stessa mano che ha ucciso mio fratello, voglia interrompere il suo silenzio”
Mi auguro che lo stesso facciano gli altri rappresentanti istituzionali ai quali con altrettanti messaggi, ho rivolto il mio appello, la Presidente della Camera Laura Boldrini e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Il 14 novembre tutti a Roma per Di Matteo, la Verità e la Giustizia.
Salvatore Borsellino
Lettera di Salvatore Borsellino a Pietro Grasso
Egregio Presidente Grasso
mi rivolgo a Lei per chiederLe un messaggio di sostegno in favore del PM Nino Di Matteo, condannato a morte da Cosa Nostra, quella stessa condanna che nel ’92 venne eseguita per il magistrato Giovanni Falcone e per il magistrato Paolo Borsellino, mio fratello.
Lo faccio in occasione della manifestazione nazionale, organizzata dal Movimento delle Agende Rosse e da Scorta Civica che, a sostegno e a tutela del magistrato Di Matteo, si svolgerà a Roma il 14 novembre, con la partecipazione di cittadini provenienti da molte città d’Italia.
In questo momento così critico, nel quale, attraverso le deposizioni di alcuni collaboratori di giustizia è stato ulteriormente confermato il progetto di attentato nei confronti del magistrato e addirittura l’arrivo a Palermo dell’esplosivo necessario per portarlo a termine, quello che fa particolarmente paura è il muro di isolamento creato attorno a lui contrassegnato, purtroppo, anche da un assoluto silenzio istituzionale.
“Si muore quando si è soli…..” diceva Giovanni Falcone, e, a di là delle misure di sicurezza che indubbiamente sono state messe in atto per proteggerlo, una ben maggiore protezione potrebbe essere data da una Sua parola di sostegno morale rivolta a questo magistrato.
Come Lei ben sa a poco servono i mitra e le pistole degli agenti di scorta mandati a morire insieme a loro a fronte di chi non esita a far saltare in aria un autostrada come a Capaci o a seminare la morte distruggendo una strada e un intero palazzo come in Via D’Amelio.
Penso alle parole di mio fratello quando, negli ultimi giorni, consapevole del destino che lo attendeva, continuava a ripetere di “non avere tempo”.
Non c’è più tempo neanche per Di Matteo e solo uno scudo di protezione a livello istituzionale, molto più efficace in questi casi, seppure fatto soltanto di parole, rispetto a qualsiasi altro, potrebbe scongiurare questa nuova possibile strage.
E’ per questo motivo che Le chiedo di poterLa incontrare nei giorni precedenti la manifestazione del 14 novembre, o subito dopo, per potere raccogliere le Sue parole di solidarietà nei confronti di Nino Di Matteo.
Prima che sia troppo tardi.
In caso di impossibilità, a causa dei Suoi impegni istituzionali, Le chiedo di volermi fare pervenire un breve testo da potere leggere in occasione della manifestazione così da rendere nota a tutti la Sua umana solidarietà a questo magistrato in pericolo.
La ringrazio dell’attenzione e resto in fiduciosa attesa di un suo cenno di risposta.
Un deferente saluto.
Salvatore Borsellino
Piero Grasso risponde a Salvatore Borsellino: una breccia nel silenzio
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