di Salvatore Borsellino
Lettera aperta al Presidente Sergio Mattarella
Egregio Presidente,
nel recente passato ho più volte pubblicamente richiesto un Suo intervento in favore del Pm Nino Di Matteo, condannato a morte da Cosa Nostra, quella stessa condanna che nel ’92 venne eseguita per il magistrato Giovanni Falcone e per il magistrato Paolo Borsellino, mio fratello. Oggi mi rivolgo nuovamente a Lei in occasione della manifestazione nazionale, organizza dal Movimento delle Agende Rosse e da Scorta Civica che, a sostegno e a tutela del magistrato Di Matteo, si svolgerà a Roma il 14 novembre, con la partecipazione di cittadini provenienti da molte città d’Italia.
In questo momento così critico, nel quale, attraverso le deposizioni di alcuni collaboratori di giustizia è stato ulteriormente confermato il progetto di attentato nei confronti del magistrato e addirittura l’arrivo a Palermo dell’esplosivo necessario per portarlo a termine, quello che fa particolarmente paura è il muro di isolamento creato attorno a lui contrassegnato, purtroppo, anche da un assoluto silenzio istituzionale.
“Si muore quando si è soli…..” diceva Giovanni Falcone, e, a di là delle misure di sicurezza che indubbiamente sono state messe in atto per proteggerlo, una ben maggiore protezione potrebbe essere data da una Sua parola di sostegno morale rivolta a questo magistrato.
Come Lei ben sa a poco servono i mitra e le pistole degli agenti di scorta mandati a morire insieme a loro a fronte di chi non esita a far saltare in aria un autostrada come a Capaci, o a seminare la morte distruggendo una strada e un intero palazzo come in Via D’Amelio.
Penso alle parole di mio fratello quando, negli ultimi giorni, consapevole del destino che lo attendeva, continuava a ripetere di “non avere tempo”.
Non c’è più tempo neanche per Di Matteo e solo uno scudo di protezione a livello istituzionale, molto più efficace in questi casi, seppure fatto soltanto di parole, rispetto a qualsiasi altro, potrebbe scongiurare questa nuova possibile strage.
E’ per questo motivo che Le chiedo di poterla incontrare nei giorni precedenti la manifestazione del 14 novembre, o subito dopo, per potere raccogliere le Sue parole di solidarietà nei confronti di Nino Di Matteo.
Prima che sia troppo tardi.
In caso di impossibilità, a causa dei Suoi impegni costituzionali, Le chiedo, in ultima istanza, di volermi fare pervenire un breve testo da potere leggere in occasione della manifestazione così da rendere nota a tutti la Sua umana solidarietà a questo magistrato in pericolo.
La ringrazio dell’attenzione e resto in fiduciosa attesa di un Suo cenno di risposta.
Un deferente saluto.
Salvatore Borsellino
In foto: Salvatore Borsellino (© Paolo Bassani) e Sergio Mattarella