02.26
Sergio Lari (Procuratore Capo di Caltanissetta): Certamente queste dichiarazioni mettono in discussione i risultati dei processi sulla strage di Via D'Amelio limitatamente alla parte in cui si ricostruisce la responsabilità di Scarantino, Candura e altri soggetti che si sono autoaccusati del furto della autovettura Fiat 126 che poi è stata imbottita di esplosivo, nonchè delle targhe che sono state apposte a questa autovettura che poi è stata utilizzata per la strage del 19 luglio. Oggi Spatuzza fa delle dichiarazioni che mettono in discussione questo segmento di questo processo della strage di Via D'Amelio, che ovviamente sono dichiarazioni rese, dal '92 ad oggi, dopo 16 anni dalla strage e dopo che lo stesso Spatuzza ha già scontato 11 anni di reclusione al 41 bis.
E' chiaro dunque che, da una parte il molto tempo trascorso dai fatti, dall'altra l'esigenza di una accurata e approfondita analisi di riscontro delle dichiarazioni dello Spatuzza, sono tutti elementi che ci inducono ad una grandissima prudenza,
Silvia Resta:Mentre la testimonianza di Spatuzza è al vaglio della Procura di Caltanissetta che dovrà decidere se accettare o meno la sua collaborazione, si profila l'ipotesi di una revisione del processo.
Rosalba Di Gregorio (avvocato di Aglieri, La Mattina, Murana, Vernengo): Sulla scorta delle dichiarazioni più volte ritrattate, reiterate e ri-ritrattate da parte di Scarantino, sono state inflitte alcune condanne definitive, cioè la Cassazione ha messo il timbro sulla verità di Scarantino ritenendola attendibile. Non è così, ci sono vuoti probatori impressionanti, ci sono contraddizioni impressionanti, ci sono contrasti di giudicati notevolissimi, quindi al di la delle dichiarazioni, che non conosciamo, del dichiarante nuovo, cioè di Spatuzza, diciamo che è un atto di Giustizia e di ... , una questione forse più morale ancora, per cui si farà, si dovrà fare, e stiamo lavorando i difensori di questi 4, 5, perchè non più di tanti sono gli imputati chiamati solo da Scarantino, stiamo lavorando per la revisione del processo, bis.
04:50
Silvia Resta: Dopo anni rompe il silenzio Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, convinto che all'origine di quella strage ci siano in qualche modo responsabilità istituzionali. Lo stesso Spatuzza rivela qualcosa in questa direzione.
5:07
Salvatore Borsellino: Qualche elemento nuovo lo porta, per esempio il fatto che ha detto Spatuzza che la macchina è stata consegnata non semplicemente a componenti della famiglia mafiosa che lui conosceva, ma anche ad un elemento esterno che, a mio avviso, potrebbe essere un elemento dei Servizi.
Silvia Resta: Servizi segreti, lei dice ?
Salvatore Borsellino: Servizi segreti, senz'altro, d'altra parte ... se fossero andate avanti le indagini sul castello Utveggio, sul centro del ... SISDE, che sotto la copertura di un centro del CERISDE era ubicato sul castello Utveggio e dal quale sicuramente, come sostiene Gioacchino Genchi, è partito ... è stato azionato il comando che ha causato la strage, certe cose forse sarebbero venute alla luce, purtroppo tutte le indagini in quel senso sono andate avanti, sono arrivate a un certo punto, ma ad un certo punto sono state bloccate.
06:04
Silvia Resta: La nebbia avvolge il castello Uveggio, dalla collinetta si domina la scena, sarebbe partito da lì il segnale per il telecomando.
Salvatore Borsellino: La manovalanza in effetti fu quella della ... della criminalità organizzata, ma la regia invece fu ... arrivò da un'altra parte, ritengo che arrivasse proprio dai servizi, e ci sono tanti elementi che portano a questo, gli elementi sono appunto quelli del castello Utveggio, dal quale sicuramente è stato azionato il telecomando e all'interno del quale c'era un centro del SISDE, gli elementi sono la sparizione dell'agenda rossa che sicuramente ai mafiosi poteva interessare poco sottrarre quello che c'era in quell'agenda, poteva interessare invece sottrarla a chi poteva essere implicato in quelle cose che ci potevano essere scritte in quell'agenda
06:58
Silvia Resta: Uno dei misteri di questa storia è l'agenda rossa di Borsellino, sottratta dalla sua borsa negli attimi seguenti alla strage, la telecamera senza volerlo riprese chi la portò via, un carabiniere Giovanni Arcangioli finito sotto processo e poi prosciolto
07:14
Salvatore Borsellino: Quando mi sono ... si è approfondita la mia convinzione che dietro questa strage ci fosse qualcosa di diverso, scrissi una lettera aperta che chiamai appunto "19 luglio 1992 : Una strage di Stato" nella quale manifestavo questa mia convinzione che ... la strage fosse stata ... messa in piedi per il fatto che Paolo si era opposto a quella scellerata trattativa tra mafia e Stato, di cui si cominciava ad avere notizia in quel periodo e ... il fatto che lui avesse a questo punto costituito un ostacolo, e un grosso ostacolo, a questa trattativa praticamente fece coinvolgere ... fece coincidere gli interessi della criminalità organizzata e gli interessi di chi, all'interno dello Stato portava avanti questa trattativa, per cui Paolo dovette essere eliminato, ed eliminato anche in fretta.
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