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Credevo ci dovesse essere un limite un limite alla decenza, in particolare per chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni, per chi, essendo vicepresidente del CSM, dovrebbe rappresentare in quella carica il Presidente della Repubblica, il quale a sua volta dovrebbe assicurarsi di essere degnamente rappresentato all'interno di quella Istituzione e, nel caso che così non fosse, prendere gli adeguati provvedimenti o fare almeno sentire la sua voce.

Dopo aver visto la registrazione del programma 'Reality" sulla TV LA7, del quale riporto di seguito la trascrizione degli interventi, accompagnata, dove indispensabile, da qualche mio commento, mi accorgo che questi limiti vengono ormai oltrepassati senza alcun ritegno e che, per quanto riguarda il sen. Mancino, non di amnesia  si tratta come avevo finora ipotizzato ma di qualcosa di molto, molto peggiore.
A fronte della esibizione della pagina dell'agenda grigia di Paolo relativa al 1° luglio, nella quale è chiaramente testimoniato, di pugno dello stesso Paolo, l'incontro con Mancino avvenuto intorno alle ore 19 in una stanza del Viminale, dove Paolo era stato convocato dallo stesso Mancino ("mi ha chiamato il ministro......." dice Paolo interrompendo l'interrogatorio di Gaspare Mutolo a seguito di una telefonata ricevuta), Mancino, che finora non aveva mai risposto a questa mia contestazione, tira fuori da un cassetto un "calendarietto", un planning di quelli che tengono sul tavolo le segretarie, e, mostrandolo velocemente, crede di dimostrare così che allora l'incontro con Paolo non c'è stato.
Non mi soffermo più di tanto su una pretesa come questa, che si commenta da sola, voglio solo notare che su quel calendarietto, da quanto si è potuto vedere vista la rapidità con la quale è stato mostrato e poi riposto, non c'è scritto quasi nulla, appena tre righe per tutta una settimana, il che è difficile da credere a meno che in quelle tre righe non si possa concentrare tutta l'attività settimanale di un ministro della Repubblica, cosa che, con tutta la buona volontà, suscita delle perplessità. Mi chiedo poi, dato che su questi argomenti il sen. Mancino ha già deposto in passato presso i magistrati di Caltanissetta, se questo calendarietto è stato già esibito in passato o il suo ritrovamento è un episodio recente.
 
Procediamo ora con la trascrizione della registrazione del programma. I miei pochi commenti, tante frasi ed espressioni del sen. Mancino si commentano infatti da sole, sono riportate in corsivo e in grassetto all'interno del testo.
 
Di tanto in tanto sono riportati in corsivo anche i tempi della registrazione che, appenda superati dei problemi tecnici dovuti alle sue dimensioni, sarà allegata al testo in formato Real Player (per il momento fare riferimento al video nel post "I misteri di Via D'Amelio")

 
0.00
 
Salvatore Borsellino
: Se penso a quello che diceva Sciascia, che diceva "lo Statto non può processare se stesso", ritengo che sarà ... difficile che la verità venga fuori, però poi mi accorgo che ci sono ogni tanto come dei "lampi nel buio", ci sono come degli squarci di luce che illuminano un pezzo di verità ... può darsi che ad un certo punto si debba ... si arrivi alla verità.
 
Silvia Resta
:  Palermo, via D'Amelio, 17 anni dopo. Stessa strada e ancora tanti misteri. Nel punto in cui c'era il cratere è cresciuto un ulivo, un monumento alla memoria per Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta saltati per aria.
Era il 19 luglio del 1992, un autobomba scatenò l'inferno sotto casa della madre del magistrato antimafia.
Una strage, la seconda strage di cosa nostra nel giro di due mesi dopo quella di Capaci, giorni da brivido  .
 
Tre processi agli esecutori ed ai mandanti, ergastoli ai mafiosi, condanne definitive e oggi, dopo quasi 17 anni dalla strage, un nuovo aspirante collaboratore di Giustizia potrebbe rimettere tutto in discussione, si chiama Gaspare Spatuzza, boss di Brancaccio, in carcere, che rivela di aver rubato lui la 126 che fu riempita con 100 chili di tritolo, versione che smonterebbe quella di un altro collaboratore, Vincenzo Scarantino, sulla base delle cui dichiarazioni sono state emesse sentenze e condanne.
 




02.26
 
Sergio Lari
(Procuratore Capo di Caltanissetta): Certamente queste dichiarazioni mettono in discussione i risultati dei processi sulla strage di Via D'Amelio limitatamente alla parte in cui si ricostruisce la responsabilità di Scarantino, Candura e altri soggetti che si sono autoaccusati del furto della autovettura Fiat 126 che poi è stata imbottita di esplosivo, nonchè delle targhe che sono state apposte a questa autovettura che poi è stata utilizzata per la strage del 19 luglio. Oggi Spatuzza fa delle dichiarazioni che mettono in discussione questo segmento di questo processo della strage di Via D'Amelio, che ovviamente sono dichiarazioni rese, dal '92 ad oggi, dopo 16 anni dalla strage e dopo che lo stesso Spatuzza ha già scontato 11 anni di reclusione al 41 bis.
E' chiaro dunque che, da una parte il molto tempo trascorso dai fatti, dall'altra l'esigenza di una accurata e approfondita analisi di riscontro delle dichiarazioni dello Spatuzza, sono tutti elementi che ci inducono ad una grandissima prudenza,
 
Silvia Resta
:Mentre la testimonianza di Spatuzza è al vaglio della Procura di Caltanissetta che dovrà decidere se accettare o meno la sua collaborazione, si profila l'ipotesi di una revisione del processo.
 
Rosalba Di Gregorio
(avvocato di Aglieri, La Mattina, Murana, Vernengo): Sulla scorta delle dichiarazioni più volte ritrattate, reiterate e ri-ritrattate da parte di Scarantino, sono state inflitte alcune condanne definitive, cioè la Cassazione ha messo il timbro sulla verità di Scarantino ritenendola attendibile. Non è così, ci sono vuoti probatori impressionanti, ci sono contraddizioni impressionanti, ci sono contrasti di giudicati notevolissimi, quindi al di la delle dichiarazioni, che non conosciamo, del dichiarante nuovo, cioè di Spatuzza, diciamo che è un atto di Giustizia e di ... , una questione forse più morale ancora, per cui si farà, si dovrà fare, e stiamo lavorando i difensori di questi 4, 5, perchè non più di tanti sono gli imputati chiamati solo da Scarantino, stiamo lavorando per la revisione del processo, bis.
 
04:50
 
Silvia Resta
: Dopo anni rompe il silenzio Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, convinto che all'origine di quella strage ci siano in qualche modo responsabilità istituzionali. Lo stesso Spatuzza rivela qualcosa in questa direzione.
 
5:07
 
Salvatore Borsellino
: Qualche elemento nuovo lo porta, per esempio il fatto che ha detto Spatuzza che la macchina è stata consegnata non semplicemente a componenti della famiglia mafiosa che lui conosceva, ma anche ad un elemento esterno che, a mio avviso, potrebbe essere un elemento dei Servizi.
 
Silvia Resta
: Servizi segreti, lei dice ?
 
Salvatore Borsellino
: Servizi segreti, senz'altro, d'altra parte ... se fossero andate avanti le indagini sul castello Utveggio, sul centro del ... SISDE, che sotto la copertura di un centro del CERISDE era ubicato sul castello Utveggio e dal quale sicuramente, come sostiene Gioacchino Genchi, è partito ... è stato azionato il comando che ha causato la strage, certe cose forse sarebbero venute alla luce, purtroppo tutte le indagini in quel senso sono andate avanti, sono arrivate a un certo punto, ma ad un certo punto sono state bloccate.
 
06:04
 
Silvia Resta
: La nebbia avvolge il castello Uveggio, dalla collinetta si domina la scena, sarebbe partito da lì il segnale per il telecomando.
 
Salvatore Borsellino
: La manovalanza in effetti fu quella della ... della criminalità organizzata, ma la regia invece fu ... arrivò da un'altra parte, ritengo che arrivasse proprio dai servizi, e ci sono tanti elementi che portano a questo, gli elementi sono appunto quelli del castello Utveggio, dal quale sicuramente è stato azionato il telecomando e all'interno del quale c'era un centro del SISDE, gli elementi sono la sparizione dell'agenda rossa che sicuramente ai mafiosi poteva interessare poco sottrarre quello che c'era in quell'agenda, poteva interessare invece sottrarla a chi poteva essere implicato in quelle cose che ci potevano essere scritte in quell'agenda
 
06:58
 
Silvia Resta
: Uno dei misteri di questa storia è l'agenda rossa di Borsellino, sottratta dalla sua borsa negli attimi seguenti alla strage, la telecamera senza volerlo riprese chi la portò via, un carabiniere Giovanni Arcangioli finito sotto processo e poi prosciolto
 
07:14
 
Salvatore Borsellino
: Quando mi sono ... si è approfondita la mia convinzione che dietro questa strage ci fosse qualcosa di diverso, scrissi una lettera aperta che chiamai appunto "19 luglio 1992 : Una strage di Stato" nella quale manifestavo questa mia convinzione che ... la strage fosse stata ... messa in piedi per il fatto che Paolo si era opposto a quella scellerata trattativa tra mafia e Stato, di cui si cominciava ad avere notizia in quel periodo e ... il fatto che lui avesse a questo punto costituito un ostacolo, e un grosso ostacolo, a questa trattativa praticamente fece coinvolgere ... fece coincidere gli interessi della criminalità organizzata e gli interessi di chi, all'interno dello Stato portava avanti questa trattativa, per cui Paolo dovette essere eliminato, ed eliminato anche in fretta.
 




08:16
 
Silvia Resta
: Negli ultimi mesi altre rivelazioni scottanti, anche Massimo Ciancimino sta parlando, è il figlio di Don Vito, ex sindaco di Palermo ormai scomparso, sarebbe stato lui il mediatore della presunta trattativa con la mafia. Dopo la strage di Capaci Cosa Nostra gli avrebbe affidato il famoso Papello, una serie di richieste scritte su foglio protocollo da presentare allo Stato.
 
Antonio Ingroia
(Procuratore aggiunto di Palermo): Sono tutte risultanze di dichiarazioni di collaboratori di giustizia ... che dicono che ... praticamente nel pieno della stagione stragista una parte di Cosa Nostra, Riina prima e probabilmente anche Provenzano, dopo però le stragi, e quindi dopo la cattura di Riina, avrebbero avviato una trattativa con ... non sempre ben precisati ambienti istituzionali e in parte politici per ricontrattare ... come dire ... un nuovo patto di  di coesistenza e convivenza e ... per alzare il prezzo della trattativa Cosa Nostra avrebbe ulteriormente accellerato la strategia stragista
 
09:40
 
Sergio Lari
: Ci sono tanti aspetti della strage di Via D'Amelio che ancora oggi non sono stati chiariti. Certamente si ipotizza un possibile ruolo di mandanti eseterni, o comunque di soggetti esterni all'organizzazione Cosa Nostra  che possono avere influito sulla determinazione di questa organizzazione criminale di anticipare, diciamo le ..., o affrettare l'esecuzione della strage di Via D'Amelio che comunque era stata già programmata. Certo le dichiarazioni di Massimo Ciancimino si inseriscono in questo filone di indagine e su questo le procure di Palermo e Caltanissetta stanno ovviamente espletando tutte le indagini necessarie.
 
Silvia Resta
: Un altro mistero riguarda la giornata del 1° luglio di quel '92, poco più di due settimane prima della strage. Borsellino è a Roma, alla DIA, per interrogare il pentito Gaspare Mutolo. Nel pomeriggio viene chiamato al Ministero dell'Interno, come è annotato sulla sua agenda grigia. Tra le 19 e le 20 c'è il nome di Mancino, che proprio in quel giorno si era insediato al Viminale. Un giallo, perchè Nicola Mancino, oggi vicepresidente del CSM non ricorda di averlo mai incontrato.
 
10:59
 
Nicola Mancino
(vicepresidente del CSM): (facendo vedere fugacemente un planning) Questo è la... 1° luglio.
 
 
Silvia Resta
: E il nome Borsellino non c'è?
 
Mancino
: Ma non potevo dare ... un appuntamento a uno che non conoscevo. A meno che quello che non conoscevo non mi avesse detto ci ho un segreto di Stato ... ci ho una mia valutazione urgentissima ... allora io a quel punto ... perchè non riceverlo ... ricevo tutti!
 
(Questa affermazione è letteralmente incredibile, non può un ministro della Repubblica, un ministro degli Interni, nominato proprio in un periodo di emergenza quale quello seguito alla strage di Capaci, sostenere di non conoscere  il giudice che ha raccolto l'eredità di Giovanni Falcone. A meno che non leggesse i giornali e non guardasse la televisione dato che Paolo Borsellino era quasi ogni giorno su tutti i giornali e compariva quasi ogni giorno su tutti i telegiornali. Per non parlare poi della frase offensiva con cui conclude "perchè non riceverlo... ricevo tutti!" come se si trattase del primo sprovveduto di passaggio e lasciando intendere che avrebbe dovuto essere Paolo a chiedergli di essere ricevuto. Forse che a lui non interessava quello che Paolo poteva conoscere sull'assassinio di Falcone, dato che come lui stesso diceva a questo proposito, anche se non fu mai ascoltato dalla procura di Caltanissetta prima di essere a sua volta assassinato, "io sono un testimone, parlerò davanti ai giudici quando mi chiameranno")?

 




11:28
 
Silvia Resta
: Ma perchè è importante la data del 1° luglio, chi incontrò Borsellino nelle stanza del Viminale?
 
Salvatore Borsellino: La giornata del 1° luglio è importante perchè quel giorno Paolo stava interrogando  Gaspare Mutolo, il quale gli
stava parlando appunto delle infiltrazioni del ... della criminalità organizzata all'interno della Magistratura e all'interno addirittura delle Istituzioni, gli stava parlando, per esempio, di Contrada, e ... a questo punto Paolo ricevette una telefonata e disse testualmente, ci sono testimoni che lo dicono, "mi ha telefonato il ministro" cioè non "mi hanno telefonato dal ministero", ha detto "mi ha telefonato il ministro, manco mezzora e poi torno" Paolo si allontanò e, quando ritornò , racconta Gaspare Mutolo che era così nervoso da addirittura mettersi due sigarette in bocca. Quindi è importante sapere che cosa è successo in quell'incontro, che cosa gli è stato detto in quell'incontro da portarlo ... portarlo a questo nervosismo esasperato. Purtroppo una cosa del genere ce la potrebbe dire semplicemente chi ha partecipato a questo incontro.
 
12:48
 
Nicola Mancino
: Io posso solo dire questo ... non ricordo di avere incontrato Borsellino, non avrei nessuna ... ragione per ... mentire ... eppure mi si dice "devo ricordare" ... io ricordo solo ... che ... attraverso il citofono interno il capo della Polizia mi telefonò per dire "Le dispiace se le verrà a stringere la mano il Giudice Borsellino?" ... io non conoscevo fisicamente Borsellino e ... non credo di averlo incontrato ... non escludo che mi abbia potuto stringere la mano ... del resto tutto avvenne in fretta ... ma perchè poi incontrare il Giudice Borsellino in una giornata in cui si festeggiava la mia nomina a Ministro dell'interno?
 
(Sen. Mancino, non ha visto alla televisione i funerali di Giovanni Falcone? Tutta l'Italia li ha visti ma forse a lei non interessavano? Quel giudice che, vestito della sua toga nera portava insieme agli altri la bara del suo compagno assassinato era proprio Paolo Borsellino! Come può affermare di non conoscerlo? E sappia Sen. Mancino che la mano di Paolo non era una mano qualsiasi , non può permettersi di dire "non escludo che mi abbia potuto stringere la mano". E poi cosa vuol dire "tutto avvenne in fretta" se dice di non ricordare?
Perchè poi incontrare il Giudice Paolo Borsellino, se ci riflette, forse si renderà conto che avrebbe dovuto essere la prima cosa da fare, tralasciando anche di "festeggiare", in quel periodo, in una Italia messa sotto tiro dalla criminalità organizzata, credo ci fosse assai poco da festeggiare)

 
Salvatore Borsellino
: E in quest'incontro sicuramente gli deve essere stato parlato della trattativa, perchè ... fino a qualche tempo fa si pensava che la trattativa fosse partita dopo la strage di via D'Amelio, adesso le rivelazioni di Massimo Ciancimino invece hanno riportato indietro l'orologio dell'inizio della trattativa ed è accertato a questo punto, almeno dalle sue rivelazioni, ma lui partecipava in prima persona, come corriere del padre, a questa trattativa, è venuto fuori che questa trattativa in effetti fu avviata dopo la strage di ... di Capaci e prima dell'uccisione di Paolo
 




14:16
 
Nicola Mancino
: Ma si può parlare con un ministro neo nominato? ... si può parlare di trattative tra lo Stato e le ... la criminalità organizzata? ... a parte ragioni di stile ... in quei giorni ... a meno che non ci fosse stata una richiesta esplicita per notizie di carattere urgente ... io non ho ricevuto nessuno e non avrei voluto ricevere nessuno ... come in effetti mi pare che sia avvenuto.
 
(No comment, per ragioni di stile)
 
Salvatore Borsellino
: Ciancimino sta dicendo una cosa molto importante, sta dicendo invece che ad un certo punto, Vito Ciancimino, suo padre, pretese che ... di sapere se di questa trattativa erano state informate le istituzioni, voleva una garanzia che le istituzioni fossero state informate di questa trattativa, e in particolare richiese che ... se fosse ..., pretese che ne fosse informato l'allora ministro dell'interno e Massimo Ciancimino sostiene che questa ... diciamo ... assicurazione, Vito Ciancimino la ebbe,
 
Nicola Mancino
: Ma io dico ... di ufficiale non sapevo niente ... nessuno mi ha proposto che ... c'erano richieste di trattative ... ma se io le avessi sapute le avrei immediatamente rigettate perchè lo Stato si difende con la fermezza ... io sono uno che ai tempi del povero Moro ho sempre ritenuto che lo Stato non potesse arrivare a cedimenti ... a trattative con il terrorismo brigatista ... e così sar ... avrei detto anche per quanto riguarda la tenuta dello Stato rispetto all'aggressione della malavita organizzata ... in particolare in quel tempo la mafia
 
(Nel caso del rapimento di Moro non aderire alla trattativa significò sacrificare la vita di un uomo e di uno statista come pochi altri ne abbiamo avuti in Italia, nel caso dell'assassinio di Paolo portare avanti la trattativa significò rendere indispensabile  l'eliminazione di un uomo e di un magistrato come pochi altri ne abbiamo avuti in Italia (e tutti sono stati uccisi). Paolo non avrebbe mai acconsentito a che quella trattativa fosse portata avanti e l'avrebbe forse anche denunciato all'opinione pubblica)

 
Nicola Mancino
: Nella notte di ... tra il 19 e il 20 luglio eravamo in prefettura riuniti come comitato ...
 
(Sen. Mancino, si  tratta di quella riunione nella quale lei e il prefetto Jovine avete affermato che in Via D'Amelio non era stato istituito  il divieto di sosta, permettendo così alla criminalità organizzata di piazzare tra le altre la macchina piena di tritolo, perchè non veniva considerato un obiettivo a rischio? Tutti, mafiosi compresi, sapevano che Paolo si recava in quella casa dove abitava sua madre almeno due volte alla settimana, ma quella strada non era da considerare un obiettivo a rischio? E quali erano allora gli obiettivi a rischio, gli alloggi dei ministri e la villa del procuratore Giammanco?)

 
Silvia Resta
: Dopo la morte di Borsellino?
 
Nicola Mancino
: Dopo la morte di Borsellino venne meno la luce, fuori spingeva ... fuori protestava ... ma una qualche ragione anche i poliziotti delle varie scorte ... perchè anche loro avevano subito una perdita enorme ...
 
Silvia Resta
: La possibilità secondo cui Borsellino possa essere stato messo al corrente di una possibile trattativa, del famoso papello, è una possibilità fantascientifica oppure c'è qualcosa di vero?
 
Sergio Lari
: No, non è una possibilità fantascientifica tanto è vero che nel processo attualmente pendente in Cassazione per il furto dell'agenda rossa di Paolo Borsellino c'è chi ha ipotizzato che dentro quell'agenda potessero esservi degli appunti di Paolo Borsellino circa una possibile trattativa in corso tra lo Stato e Cosa Nostra perchè si ponesse fine alla fase, diciamo, delle stragi, per così dire ... Di questa trattativa, del papello, hanno parlato diversi collaboratori, vi sono attualmente indagini in corso e quindi null'altro posso aggiungere.
 
Antonio Ingroia
: Che la trattativa sia ... la vicenda della così detta trattativa abbia attraversato quei giorni terribili delle stragi e possa avere interferito con la determinazione della strage di Borsellino e costituire addirittura la causa dell'accellerazione della strage è una delle ipotesi sulle quali, presenti anche i giudici del ... degli altri processi sulla strage di via D'Amelio e che mantiene la sua valida consistenza
 




18:20
 
Nicola Mancino
: Io manderò due esposti ai Procuratori della Repubblica di Palermo e di Caltanissetta ... perchè ritenere che ci fosse stata una trattativa che ... con lo Stato ... con pezzi dello Stato ... pezzi dello Stato ... che cosa significa? Bisogna indicare nome e cognome ma bisogna anche avere delle prove ... prove certe ... a distanza di tanti anni si parla di ... diciamo ... di un tentativo di patteggiare con lo Stato ... e poi il figlio di Ciancimino dovrebbe essere un po' più concreto ... io esporrò anche questa questione ... non è possibile diciamo mettere in prima pagina persone che ... hanno dato ... nella loro attività politica e di governo tutto il meglio di se stessi.
 
(Sen. Mancino, ma lei, come vicepresidente del CSM, non sa che Massimo Ciancimino sta ancora facendo le sue deposizioni con i magistrati incaricati e che non si dovrebbe interferire in queste indagini? Ciancimino quei nomi potrebbe magari averli già fatti, magari è stato già un po´ più concreto come lei richiede, ma abbia la pazienza di aspettare, a meno che l'interferenza della indagini, dopo Why not, Poseidon e Toghe lucane non sia diventata una prassi consolidata)

 
Salvatore Borsellino
: Paolo, poco prima di morire, disse più di una volta, sia a sua moglie che a mia madre, disse se ... quando sarò ucciso sarà stata la mafia ad uccidermi, ma non sarà stata la mafia ad aver voluto la mia morte.
 
Sergio Lari
: Io mi auguro da cittadino ... da servitore dello Stato che nessun com ... appartenente dello Stato possa essere a conoscenza di segreti così gravi e che non li abbia comunicati all'autorità giudiziaria, quindi esprimo questo grande auspicio, a fronte di questo auspicio ho la certezza invece che dentro Cosa Nostra, Provenzano per primo, ci sono persone che sono a conoscenza di queste grandi verità ... e sono a conoscenza delle ragioni per cui questo sangue di innocenti è stato versato. Il mio appello è a queste persone, che qualcuno di questi si passa la mano ... si passi la mano sulla coscienza e decida finalmente di svelare questi segreti. Probabilmente ... questo servirebbe a fare luce su tanti misteri del nostro paese.
 
20:37
 
Silvia Resta
: E' giusto definirla una delle stragi più oscure e più pesanti della repubblica?
 
Antonio Ingroia
: Io credo di si, ma penso probabilmente la più oscura della ... alle origini della seconda repubblica ... e alla fine della prima repubblica ... ha coostituito il momento di cesura e di passaggio dalla prima alla seconda repubblica e ... questa nostra democrazia di oggi ha in se ancora un'ombra molto lunga che viene fuori da quella ... da quella strage. La verità soprattutto per una verità difficile, complicata, con un prezzo, è una conquista collettiva nella quale occorre volerla e bisogna chiedersi quanta parte dell'Italia e degli italiani vogliano questa verità. Se dovesse realizzarsi, come dire, una richiesta alta di  verità da parte degli italiani allora questa verità si potrà conquistare.
 
(Queste sono parole da stamparsi nella mente, una per una. E forse bisogna davvero chiedersi se gli Italiani sono ancora un popolo capace di far nascere questa richiesta di verità, se gli italiani hanno voglia di sentire il "fresco profumo della libertà" per cui è morto Paolo, o se siamo diventati un popolo di schiavi.)

 
21:34
 
Silvia Resta
:Via D'Amelio, 17 anni dopo, dove c'era il cratere cresce un ulivo, in tanti negli anni hanno lasciato un segno, qualcuno ha scritto: "Non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani"


Tratto da: www.19luglio1992.com

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