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Lo scorso 26 dicembre la signora Agnese Borsellino si è recata a Salemi (TP) ospite di alcuni parenti. Una volta giunta in città la vedova del giudice Paolo Borsellino ha manifestato il desiderio di visitare in forma privata il Presepe Vivente locale inaugurato per il Natale.

Nel giro di pochi minuti la notizia della sua presenza si è diffusa in tutto il paese, moltissimi cittadini l'hanno quindi avvicinata esternandole affetto e solidarietà.
Il sindaco della città, Vittorio Sgarbi, venuto a conoscenza della presenza di Agnese Borsellino, è giunto sul luogo dell'inaugurazione e ha proposto pubblicamente la cittadinanza onoraria della sig.ra Borsellino.
La vedova del magistrato ha ringraziato per l'accoglienza riservatale con alcune dichiarazioni che sono state riprese dalle agenzie di stampa e pubblicate in un articolo uscito sul Corriere della Sera a firma di Felice Cavallaro.
Riportiamo di seguito una breve cronologia dei fatti, il comunicato stampa di Rita e Salvatore Borsellino, le minacce di querela di Vittorio Sgarbi, la nota dell'associazione nazionale familiari vittime di mafia e le lettere di Manfredi Borsellino al direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli e al cronista Felice Cavallaro.


ANTIMAFIA: CITTADINANZA ONORARIA SALEMI A VEDOVA BORSELLINO

(ANSA) - SALEMI (TRAPANI), 27 DIC
- Agnese Borsellino, moglie del  magistrato ucciso dalla mafia, a marzo riceverà la cittadinanza  onoraria di Salemi (Trapani). Lo ha reso noto il sindaco della  cittadina, Vittorio Sgarbi, che oggi ha ricevuto la visita della  vedova. "Come siciliana - ha detto la donna - sono felicissima della  scelta di Sgarbi di fare il sindaco in una cittadina siciliana. Vedo  nel suo lavoro un'azione missionaria. Sono convinta che, grazie anche  lui, comincerà una nuova stagione".


ARTICOLO DI FELICE CAVALLARO (CORRIERE DELLA SERA 28-12-08)

SALEMI (Trapani)
— L'effetto calamita di quel mattatore che, da sindaco, cattura a Salemi folle e personaggi eccellenti ha trainato nella città delle case a un euro perfino Agnese Borsellino, la vedova del magistrato ucciso dalla mafia dopo Falcone. E lei, compiaciuta, s'è ritrovata accanto a Vittorio Sgarbi estasiata dal miracolo di un paese che rinasce, pronta a sbilanciarsi con gli aggettivi, a definire il diavolo dal ciuffo ribelle «un missionario». Cosa forse poco gradita a tanti che si considerano gli eredi di Paolo Borsellino, spesso in contrasto con lo Sgarbi denunciato, processato e condannato per aver definito «assassini» alcuni togati, a cominciare da Caselli.
E per questo combattuto strenuamente cinque mesi fa in campagna elettorale dai fans di Rita Borsellino, la sorella del giudice, leader del movimento più agguerrito in quest'angolo siciliano.
Chissà, forse si apre così una nuova linea di dialogo per cancellare le contumelie del passato. Ma non tutti sembrano d'accordo con un'operazione che potrebbe sdoganare Sgarbi nel pianeta antimafia, o almeno nella componente militante sempre in guardia da impostori e infiltrati.
Timori estranei ad Agnese Borsellino che, passando due giorni di vacanza a Salemi in una villa di parenti, s'è lasciata convincere a fare un giro col nuovo sindaco, accompagnata dalla nuora ma non dal figlio Manfredi, commissario di polizia, rimasto in casa.
Un'ovazione al suo ingresso in una chiesa sconsacrata. Con Sgarbi, vice sindaco e assessori pronti a offrirle la cittadinanza onoraria. E lei, lieta nel definirsi «felicissima della scelta di Sgarbi che ha
scelto di fare il sindaco in una cittadina siciliana ». Sorrisi, foto e applausi fino alla frase cruciale finita in un comunicato stampa: «Vedo nel lavoro di Sgarbi un'azione missionaria. Convinta che, grazie anche lui, comincerà una nuova stagione... Auguriamoci che ci siano tanti Vittorio Sgarbi che possano portare qualcosa di nuovo in altre realtà della Sicilia».
Avrebbe preferito vedere abbattere uno tsunami su Salemi Franco Giglio, il pensionato Enel che ad ogni competizione ha lavorato notte e giorno per Rita Borsellino, spendendo tutto se stesso nel gruppo «Un'altra storia», definendo Sgarbi «il burattino di un puparo democristiano come Pino Giammarinaro », adesso sfibrato: «E' scandaloso. Così la Borsellino sdogana Sgarbi e spiazza noi che lavoriamo contro. E' pazzesco, mortificante... ». E' come distinguere fra le parole di Agnese e l'impegno della cognata, a sua volta ignara e sorpresa da questo «caso Salemi » dove il sindaco esulta «perché si parla finalmente della città che rinasce e non del paese dei Salvo». Un riferimento colto da Manfredi che giura sulla casualità dell'incontro: «Mia madre non sdogana nessuno. E'
gentile e ringrazia per l'accoglienza... ». Ma invita tutti a evitare gli stereotipi: «Non si può vivere nell'incubo di essere strumentalizzati». La frase «Auguriamoci che ci siano tanti Sgarbi che possano portare qualcosa di nuovo in altre realtà della Sicilia»
Felice Cavallaro



LETTERA DI MANFREDI BORSELLINO AL CRONISTA DEL CORRIERE DELLA SERA FELICE CAVALLARO (28-12-08)

Caro Felice,
oggi non c'è stato un amico o collega di Paolo Borsellino con cui abbiamo commentato il tuo articolo che ne abbia apprezzato o condiviso il contenuto, peraltro intriso di tue considerazioni personali.
Premesso che mi piacerebbe sapere da te quali "amici di Paolo Borsellino" avrebbero definito - o meglio avrebbero avuto il coraggio di definire - "uno scandalo" le parole pronunciate da mia madre, non capisco, ma soprattutto non capiscono mia madre e le mie sorelle, il perchè di questo articolo. Se è vero che un fatto meritevole di cronaca debba essere riportato, perchè "ricamarci" sopra provocando amarezze gratuite in chi, mi riferisco a mia madre ma anche e soprattutto a mia sorella Lucia, nella vita credo abbiano sofferto anche sin troppo.
Lucia, che con te in passato credo abbia avuto un piccolo scontro, è letteralmente inferocita nei riguardi della tua persona e, in questo caso, del tuo modo di fare giornalismo.
Chi ti scrive, da par sua, ti ha già detto al telefono tutto quello che ti doveva dire prima che dessi alle stampe il tuo pezzo, non ho altro da aggiungere.
A presto e buon anno!
Manfredi


LETTERA DI MANFREDI BORSELLINO AL DIRETTORE DEL CORRIERE DELLA SERA PAOLO MIELI (29-12-08)

Gent.mo Direttore,
ritengo opportuno riportarle qui appresso quanto ho scritto ieri sera al giornalista Felice Cavallaro, autore di un articolo avente per oggetto la visita di mia madre, la vedova del giudice Paolo Borsellino, a Salemi, pubblicato tra le pagine di cronaca sull'edizione di Domenica 28 del giornale da Lei diretto.
Quantunque conosca da tempo il giornalista non credevo che lo stesso, in maniera del tutto gratuita ed ingiustificata, potesse scrivere un pezzo su quello che è stato e rimane un incontro del tutto casuale tra mia madre e Sgarbi dai contenuti fortemente offensivi nei riguardi della mia famiglia ed inutilmente polemici.
Purtoppo in passato CAVALLARO si è reso protagonista di iniziative del genere, causando non poche amarezze ai miei familiari, ed in particolare a mia madre. In questa circostanza è andato ben oltre: ha fatto intendere al lettore che mia madre avesse programmato e voluto un incontro con SGARBI per poterne elogiare ed evidenziare virtù e meriti, quando mia madre quel giorno, ospite di parenti di mia moglie, aveva innocentemente espresso il desiderio di fare un giro per il centro del Paese e di visitare il presepe vivente che proprio quel giorno è stato inaugurato. Che poi SGARBI, venuto a sapere poche ore prime della sua presenza a Salemi, abbia colto al volo l'occasione per incontrarLa e per farla accogliere festosamente da tutta la cittadinanza è un altro discorso.La ringrazio per l'attenzione che ha voluto riservare alla presente e colgo l'occasione per inviarLe gli Auguri più sentiti di un Felice Anno nuovo!
Manfredi Borsellino




COMUNICATO STAMPA DI RITA E SALVATORE BORSELLINO

(19.luglio.com ), 29 DIC
. Apprendiamo dalla stampa con stupore e disappunto che nostra cognata Agnese Borsellino avrebbe accettato l'offerta della cittadinanza onoraria della città di Salemi da parte del Sindaco Vittorio Sgarbi, personaggio dai comportamenti non certamente limpidi né eticamente corretti, condannato anche per aver definito assassini dei Magistrati, ed a cui quindi non si addice certamente il termine di "missionario".
Chiediamo per questo a nostra cognata, proprio per il cognome che porta, di declinare l'offerta ricevuta.
Rita e Salvatore Borsellino


LA REPLICA DI VITTORIO SGARBI

(ANSA) SALEMI (TRAPANI), 29 DIC
- Vittorio Sgarbi, "indignatissimo", annuncia che querelerà Rita e Salvatore Borsellino "per le gravissime  frasi diffamatorie". La loro reazione, "dimostra che Sciascia aveva  ragione: sono dei professionisti dell'antimafia che, per esistere, fanno vivere la mafia anche dove non c'é". Sgarbi smentisce di aver  definito assassini i magistrati: "L'ho solo detto a Fabio De Pasquale,  che ha lasciato morire in carcere Gabriele Cagliari". Sulla cittadinanza ad Agnese Borsellino, Sgarbi, ribadisce che "la vedova  del magistrato è venuta a Salemi per sua espressa volontà" e che "ha  avuto parole di apprezzamento sincere nei miei confronti, addirittura  cogliendo in me una somiglianza con Paolo Borsellino; credo che più di chiunque altro abbia conosciuto bene il marito". Sgarbi puntualizza  che "tutto quanto affermato dalla signora Agnese e diffuso  dall'ufficio stampa è registrato. Rita e Salvatore Borsellino, offendono non solo me, ma anche la cognata, perché la ritengono  incapace di intendere e di volere. Si vergognino".

BORSELLINO: SGARBI, GIUNTA SALEMI SARA' PARTE CIVILE

(ANSA) - PALERMO, 29 DIC
- La giunta comunale di Salemi, che si è da  poco riunita, ha deciso di costituirsi parte civile nell'eventuale  processo nei confronti di Rita e Salvatore Borsellino, "perché la  città - dice il sindaco Vittorio Sgarbi - è stata ingiustamente  infangata". "L'insinuazione dei fratelli Borsellino - aggiunge - sulla  mia etica è assolutamente diffamatoria e può essere ribaltata: che  meriti hanno loro per parlare in nome di un morto sulla base di  stereotipi che insultano Salemi e la Sicilia intera? Perché puntano il  dito contro di me e non contro gli errori di Caselli per cui hanno  pagato diversi innocenti? Anche la vedova Tina Montinaro avrà  cittadinanza e casa a Salemi". Intanto, l'Associazione nazionale  familiari vittime di mafia, presieduta da Sonia Alfano, invita "Agnese  Borsellino a non prendere decisioni avventate e a riflettere sulla  proposta di Sgarbi".


LA NOTA DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE FAMILIARI VITTIME DI MAFIA

29 DIC
. "Vorremmo invitare Agnese Borsellino, moglie del giudice Paolo, a non prendere decisioni avventate ed a riflettere sulla proposta di Vittorio Sgarbi di concederle la cittadinanza onoraria di Salemi". Lo affermano in una nota i componenti dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, per voce del Presidente Sonia Alfano, in merito alla proposta avanzata da Vittorio Sgarbi di concedere alla moglie del Dottore Borsellino la cittadinanza onoraria di Salemi. "Noi conosciamo - proseguono i familiari nella nota - il grande rispetto che Agnese nutre nei confronti di questo Stato ed è con immenso affetto che vorremmo indurla ad una seria ed approfondita riflessione sull'opportunità di accettare quella cittadinanza proprio in virtù della grande dedizione che, nonostante tutto, Agnese continua mirabilmente a coltivare nei confronti delle Istituzioni. Vorremmo dunque metterla in guardia dal pericolo d'essere utilizzata come strumento per ripulire l'immagine e la fedina penale di un pregiudicato come Vittorio Sgarbi. L' attuale sindaco di Salemi è stato infatti condannato per truffa nei confronti di quello stesso Stato che adesso dovrebbe servire ed in primo e secondo grado di giudizio per aver diffamato il Dottore Caselli e l'intero pool antimafia. Riteniamo dunque la proposta di concederle la cittadinanza onoraria un atto di immensa tracotanza da parte di Vittorio Sgarbi ed un offesa nei confronti di Agnese, moglie di uno dei magistrati che ha sacrificato la vita proprio in virtù dell'appartenenza al pool diffamato da Sgarbi e dell'enorme dedizione nei confronti dello Stato e delle Istituzioni. E' con affetto e preoccupazione che invitiamo Agnese Borsellino ad una seria ed approfondita riflessione al fine di approdare alla conclusione di non assecondare le mosse strumentali di un pregiudicato che ha diffamato ed offeso gli uomini morti per la libertà di questa nazione".


BORSELLINO: SGARBI, QUERELO ANCHE SONIA ALFANO

(ANSA) - SALEMI (TP), 29 DIC
- "E' mia intenzione querelare anche Sonia Alfano. Io non devo proprio ripulire nessuna immagine. Si vergogni. Di diffamarmi, e soprattutto della mancanza di rispetto nei confronti della vedova Borsellino. Forse la ritiene incapace di intendere e di volere? Sono indignato da questi 'professionisti dell'antimafia nel cui albo iscrivo anche Sonia Alfano che vorrebbero la Sicilia in mano alla mafia per potere continuare a fingersene vittima". Lo dice il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi. "Non penso proprio che le vittime della mafia sarebbero felici di essere rappresentate da una intimidatrice come si sta rivelando - aggiunge - per le parole da lei pronunciate, la Alfano che rivelano un atteggiamento, nei fatti, oggettivamente, 'mafioso'. Perché mai la Borsellino non dovrebbe accettare la cittadinanza della città di Salemi? Forse perché la Alfano la considera città della mafia? Che titoli ha per dare patenti e per mandare 'avvisi'?".

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