Esattamente 10 anni fa, il 17 aprile 2012, il Senato, con 235 voti favorevoli, 11 contrari e 34 astensioni approvò definitivamente il DDL che introdusse il principio del pareggio di bilancio in Costituzione. Trattandosi di un provvedimento di revisione costituzionale, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione sono state necessarie due deliberazioni da parte di ognuno dei due rami del Parlamento; essendo stato approvato, nella seconda votazione da ciascuna delle Camere, a maggioranza di due terzi dei componenti, non si è fatto luogo a referendum.
In questo video cerchiamo di comprendere le distorsioni tecnico-economiche del pareggio di bilancio, e degli effetti che ha sull’intera collettività.
La rubrica "L'angolo di Piras"
ARTICOLI CORRELATI
L'Ucraina non è un paese democratico
I pacificatori e i guerrafondai
La Costituzione tradita e il fallimento del M5s
Il suicidio del pareggio in bilancio in Costituzione
- Dettagli
- Francesco Piras