putin tra manifestanti c reuters maxim shemetovdi Giulietto Chiesa
L’annuncio del presidente russo all’Assemblea Federale Russa è stato un evento di primaria grandezza
Quei pochi che capiscono, in Occidente, hanno reagito preoccupati. Qualche altro - da annoverare tra gli sciocchi che non capiscono niente, e tra quelli che fanno solo propaganda - ha cercato di arrampicarsi sugli specchi immaginando, o fingendo, che Putin stia facendo la sua campagna elettorale. Non sanno, poveretti che Putin vincerà a mani basse le prossime elezioni presidenziali e, quindi, non ha bisogno di farsi propaganda, essendo la sua popolarità molto alta.
Molti altri, specie in America, hanno capito tutto, ma cercano di truccare le carte presentando il discorso di Vladimir Putin come l'ennesima dimostrazione del carattere minaccioso della Russia. L'immagine di una Russia aggressiva fa molto comodo quando si tratta di coprire la propria debolezza.

In realtà è vero il contrario. Non è Putin che minaccia. Il leader russo è stato chiarissimo al riguardo. Non ci troviamo di fronte a una nuova guerra fredda. Ciò che accade è qualcosa di più, e di peggio, di una guerra fredda. E tutto ciò è cominciato non ieri ma nel 2002, quando l'allora presidente americano George Bush Junior decise di ritirare unilateralmente l'America dal Trattato ABM (Anti-Ballistic-Missile) del 1972, quello che aveva garantito l'equilibrio "del terrore", cioè l'equilibrio strategico mondiale, attraverso il reciproco impegno delle due superpotenze di non costruire un sistema in grado di colpire l'avversario senza dover temere il rischio di essere a sua volta distrutto.

È da allora - ha detto Putin - che gli Stati Uniti hanno cominciato a prepararsi a infliggere un "primo colpo". La giusta lettura delle parole del leader russo è questa: preoccupazione estrema dello stato delle cose attuale. I russi sanno che Washington sta procedendo a grandi passi verso la creazione di un sistema anti-missile-balistico. E sanno anche che i calcoli del Pentagono  prevedono che un tale sistema potrebbe giungere a compimento entro un quinquennio.
A Mosca valutano che, a quella data (o nelle sue immediate vicinanze), il pericolo di un primo colpo nucleare distruttivo sarà imminente. Magari doppiato e triplicato da diverse altre componenti della guerra ibrida che è già in corso. Occorreva dunque fermarli subito. Come? Facendo loro paura. Ovvero facendo loro capire che, quando saranno arrivati al traguardo, quel traguardo non ci sarà più. Anzi, facendo loro capire che quel traguardo non c'è già più, nemmeno adesso.
L'annuncio è epocale. La Russia possiede già quattro nuove armi strategiche che nessuno degli ipotizzabili sistemi anti-missile potrà fermare. Sono queste:
a) un nuovo missile di crociera, con motore atomico, e con raggio d'azione praticamente planetario.
b) un drone sommergibile, anch'esso a motore nucleare, intercontinentale, superveloce, silenzioso, che naviga ad alta profondità.
c) un missile cruise che viaggia a velocità dieci volte superiore a quella del suono (si chiamerà Pugnale) con 2000 chilometri di raggio d'azione.
d) un nuovissimo missile strategico (Avanguardia) capace di volare a 20 Mach, cioè venti volte la velocità del suono.

Tutti questi nuovi vettori potranno essere armati in modo convenzionale oppure atomico. Insieme equivalgono a dire: "non provateci". Tra l'altro, dicono gli esperti, essi significano la fine, per sempre, della superiorità navale assoluta degli Stati Uniti d'America. Le loro possenti squadre navali, le loro portaerei saranno indifese e affondabili in pochi minuti come barchette di carta, dovunque si trovino.

A noi che siamo in mezzo, alleati con i dementi d'oltre oceano, dice: "svegliatevi", "fermateli" finchè potete. Ecco il significato del discorso di Putin di fronte all'Assemblea Federale.

Tratto da: it.sputniknews.com

Foto © REUTERS/ Maxim Shemetov

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