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de magistris varoufakis(A proposito dell'incontro tra De Magistris e Varoufakis di fronte al Baobab di Roma)
di Giulietto Chiesa
Ci sono andato perché volevo manifestare rispetto e interesse per i due leader e perché volevo saperne di più dei loro progetti. Ho ascoltato cose interessanti, importanti e utili. Dall'uno e dall'altro. Cosa che suona ancora più interessante nel giorno del 'Brexit'.
L'Europa ha tradito l'Europa, dice Varoufakis. Bisogna fondarne un'altra, democratica, e dei popoli.
De Magistris ha lanciato un progetto nazionale e internazionale "delle città" contro la gestione autoritaria e burocratica dei poteri, italiani ed europei. Ha annunciato il suo no deciso allo stravolgimento della Costituzione. Ha detto che le occupazioni degli edifici pubblici e privati abbandonati sono in realtà delle "liberazioni". E che se i poteri violano la Costituzione, facendo leggi che la negano, i cittadini, come i comuni, hanno diritto di ribellarsi alle leggi facendo appello alla Costituzione. Tutto molto bene, molto giusto. Ho applaudito.

Né l'uno né l'altro hanno dichiarato di voler "ricostruire la sinistra". Non l'hanno nemmeno nominata. Applaudo anche a questo silenzio.

C'erano circa 200 persone. Ho alzato la mano per primo, per parlare. Ma il conduttore, un certo - e non solo a me sconosciuto (*)-signor Lorenzo Marsili ha deciso che io non dovevo parlare. Quando una parte del pubblico (non piccola) ha reagito chiedendo che mi venisse data la parola, il tizio ha risposto che "Chiesa va già fin troppo in televisione e non è il caso che parli anche qui".
Il tizio in questione è stato anche l'unico, tra gli oratori, a tirare fuori la tiritera del progetto di una nuova sinistra. Ora io nutro, appunto, grande rispetto per Varoufakis, ma penso che, se va in giro per l'Europa accompagnato da personaggi come questo, temo che andrà poco lontano. Per quanto riguarda De Magistris non ho dubbi che saprà difendersi egregiamente da solo. Le mosche cocchiere non gli servono.

Qualcuno mi ha chiesto, a margine, di spiegare cosa avrei voluto dire. Ho risposto che avrei chiesto cosa i due leader intendevano fare per fermare la guerra che incombe sull'Europa, e non solo. Cosa ne pensavano del'uscita dell'Italia e dell'Europa dalla Nato.

Avete capito che scandalo? Se l'avete capito, allora avete capito perché il signor Marsili non mi ha dato la parola.

(*) Per vostra informazione, leggo sul web che costui è promotore di European Alternatives, della cui esistenza, da nove anni a questa parte, quasi nessuno ha saputo nulla; è portavoce della European Initiative for Media Pluralism (che è tutto dire), ed è promotore del Transnational Dialogue.

Tratto da: megachip.globalist.it

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