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Uno scambio di e-mail fra Giulietto Chiesa e un lettore che prepara una tesi sull'11/9 dà forma a una vera e propria intervista, un giro d'orizzonte sull'evento che ha inaugurato le guerre del nuovo secolo.
Salve di nuovo signor Chiesa,
le invio le mie domande come giа le avevo preannunciato in un’altra mail. Ci tenevo a precisarle che nelle mie domande non c’è nulla di ingannevole o manipolatorio e che non ritengo infamanti la sua inchiesta o quella di altri giornalisti di lunga data
.

Gli studi che ho fatto sull’11 settembre mi portano a constatare che esistono altresì una gran quantitа di teorie che hanno poco di ragionevole, ma ritengo di averle ben distinte nella mia tesi. La ringrazio in anticipo per il tempo e la disponibilità concessami.

1- Che cosa l’ha spinta ad iniziare la sua indagine sull’11 settembre?

È l'uso del termine "negazionismo" che conferisce al suo lavoro (che non ho motivo di considerare negativamente) una colorazione forse involontariamente diffamatoria. Ma rispondo alle sue domande e volentieri.

Ho iniziato la mia indagine sull'11 settembre ancora prima dell'11 settembre. Presentivo, dalle molte cose che stavo osservando da tempo, che qualche cosa di grandioso dovesse accadere. Per la ragione, che mi appariva evidente, che la crisi in atto era gigantesca. Anche se non la si vedeva. All'inizio del 2001 io ero andato in Afghanistan e ne ero tornato con foschi presagi. Scrissi un libro (insieme a Vauro) che s'intitolava "Afghanistan Anno Zero" e, fin dal titolo, evocava una svolta. Durante l'estate del 2001 scrissi un altro libro dopo avere assistito al G-8 genovese. S'intitolò appunto "G8/Genova". Quei due libri erano in libreria l'11 settembre 2001. Chi andasse a rileggerli adesso scoprirebbe l'inquietudine che avevo nello scriverli entrambi.

Quando avvenne l'attentato, in quello stesso momento, guardando quello che mostravano tutti i televisori del pianeta, pensai che bisognava capire chi aveva organizzato un tale gigantesco inganno.

 

2- Se davvero il governo americano ha mentito e nascosto la verità sull’11 settembre, non crede che avrebbe avuto bisogno di numerosi complici, forse troppi, per mettere in piedi una simile farsa e allo stesso tempo mantenere il segreto su ciò che realmente è accaduto?

 

Le rispondo con una citazione da una recente intervista del magistrato Roberto Scarpinato al "Fatto". Mi scuserà la lunghezza, ma essa fa giustizia di innumerevoli sciocchezze dette in proposito e a sproposito in questi anni. Dice Scarpinato: «Molte stragi d’Italia nascondono retroscena che coinvolgono decine, se non centinaia, di persone. Pensi a Portella della Ginestra: la banda Giuliano, i mafiosi, i servizi segreti, esponenti delle Forze dell’ordine, il ministero dell’Interno. Pensi alle stragi della destra eversiva. Così quelle politico-mafiose del 1992-93. La storia insegna che quando un segreto dura nel tempo, sebbene condiviso da decine e decine di persone, è il segno che su quel segreto è impresso il sigillo del potere. Un potere che cavalca la storia riproducendosi nelle sue componenti fondamentali e che eleva intorno al proprio operato un muro invalicabile di omertà, perché è così forte da poter depistare le indagini, alimentare la disinformazione, distruggere la vita delle persone, riuscendo a raggiungerle e a eliminarle anche nel carcere più protetto».

Alla luce di queste considerazioni, che una persona che vive in Italia può fare meglio di chiunque altro, l'intera vicenda dell'11 settembre appare illuminata da una luce sfolgorante.

 

 

3- Bush ha sfruttato gli attentati dell’11 settembre per raggiungere fini politici ed economici ben precisi. Una cosa è affermare ciò, un’altra è parlare di auto-attentato o auto-mutilazione. Crede davvero che l’ex presidente americano e i suoi collaboratori neocon abbiano avuto la sfacciataggine, oltre che la viltà, di mettere in atto un simile evento, ben sapendo che il minimo errore o il ripensamento di anche uno solo di loro avrebbe potuto, anzi, potrebbe ancora oggi condannarli alla gogna (forse alla morte) e ad un’infamante giudizio da parte della storia?

Ci sarebbe molto da dire. La rinvio alla lettura del mio saggio sul'11 settembre di un altro mio libro, dal titolo anch'esso significativo: "Prima della Tempesta". Attenzione agli autogoal. L'11 di settembre non è stato un "autoattentato" degli americani. Che, poverini, non c'entrano niente. E' stato un attentato di un "superclan" che non ha nazione (anche se ha una capitale, che si chiama Wall Street) e che organizza il disordine mondiale ai suoi fini. Di questo superclan fanno parte anche numerosi cittadini con passaporti americani, israeliani, pakistani, arabo-sauditi etc.

Bush in persona - che, come sappiamo, è un assassino di massa di innocenti che dovrebbe essere portato davanti a un tribunale penale internazionale, anche a prescindere dall'11 settembre - poteva non essere al corrente. Fu certo messo al corrente nel corso della giornata dell'11 settembre, e accettò il quadro in cui veniva incorniciato.

Ma sappiamo, ormai per certo al 100%, che numerosi suoi collaboratori erano stati avvertiti in anticipo. Il suo ragionamento, purtroppo, assomiglia a quello in materia di Noam Chomsky.

Alla luce di quello che noi sappiamo già, non funziona. Bush non è stato nemmeno sfiorato dal pericolo di essere condannato per qualche cosa. Questo dimostra appunto che coloro che stanno in cima alla torre del potere sanno di poter godere della impunità, in ogni caso.

Quanto al giudizio della storia, siamo di fronte a veri e propri criminali, che non possono andare alla sbarra semplicemente perchè sono ancora al potere. E, dal giudizio della storia, semplicemente prescindono, non conoscendola e non essendo interessati a conoscere ciò che di loro penseranno i posteri. Questa è gente che vive esclusivamente nel presente e nel "proprio" futuro. Più in là non vede. Se vedesse non farebbe quello che fa.

 

 

4- In un articolo apparso, nel giugno del 2006, su Voltaire.net lei ha esplicitamente affermato che «il mainstream informativo ha taciuto, mentito e distorto i fatti» sull’11 settembre. Secondo lei sono anch’essi complici di questa falsa verità, e in che grado?

Il mainstream è al servizio del superclan. Nel mainstream ci sono gl'intelligenti (nel senso che capiscono) cinici. Ci sono gli stupidi, i vili, gli opportunisti. Questi ultimi sono la maggioranza. Il modo migliore per cavarsela è chiudere gli occhi. Ed è quello che hanno fatto quasi tutti. I primi, i secondi e i terzi e i quarti hanno distorto e occultato la verità.

 

 

 

5- Nel documentario “Inchiesta sull’11 settembre” lei afferma che il video in cui Bin Laden annuncia il suo coinvolgimento negli attentati è un falso e che potrebbe essere stato manipolato ad arte dalla CIA. A parer suo, quale è il ruolo di Bin Laden in tutta questa faccenda? È egli una pedina alle dipendenze dei servizi segreti, come afferma Webster Griffin Tarpley?

Ci sono le prove, inconfutabili, che alcuni dei video di bin Laden sono "fake", costruiti da qualcuno con attori per questo pagati. Seconda domanda. Se bin Laden è ancora vivo, perchè non li denuncia? Terza domanda: se è morto perchè continua ad apparire e a far sentire la sua voce? Osama bin Laden ha collaborato con l'ISI, servizio segreto pakistano; era parente stretto di uno dei capi del servizio segreto dell'Arabia Saudita; ha collaborato con la CIA; ha collaborato con Alija Izetbegovic durante le guerre che hanno fatto a pezzi la Jugoslavia. Può essere stato un agente doppio o triplo, oppure lavorava in proprio appoggiandosi volta a volta a questo o a quel servizio segreto. Una cosa è certa: nessuno in quel mondo è "pulito". Tutti sono "inquinati". Non esiste e non è mai esistito a lungo un gruppo terroristico che non sia stato infiltrato dai servizi segreti. È una cosa assai semplice da fare per professionisti ben pagati: entrare in un gruppo terroristico di fanatici si può fare proprio perchè si tratta di fanatici, cioè in ultima analisi di stupidi. Di nuovo: l'intera strategia della tensione italiana è un modello già bene analizzato di queste strategie. Sbalordisce che certi giornalisti italiani, tra quelli che seguono queste faccende, sembrino ignorare perfino l'abbecedario dei servizi segreti.

impunitosuperclan6- Seppure recenti sondaggi mostrino come una gran quantitа di persone creda che dietro l’11 settembre ci sia l’ombra del governo americano, queste posizioni restano, ad oggi, minoritarie. Secondo lei cosa spinge la maggioranza delle persone a dare credito alla versione ufficiale dei fatti?

Potrebbe esserci un problema di natura psicologica ad impedire alle persone di accettare anche la sola ipotesi che il governo americano abbia ucciso a sangue freddo quasi 3.000 civili innocenti?

Singolare domanda. Con un mainstream che ha attivamente impedito per un decennio ogni indagine, come potrebbe la maggioranza della gente capire cosa è accaduto? Eppure, nonostante la manipolazione e il silenzio, milioni di persone non credono alla versione ufficiale.

L'uomo della strada, come le sue stesse domande dimostrano, fa fatica a credere che ci siano assassini ai più alti livelli della gestione politica di un paese, inclusa l'America. Non può neppure immaginarselo. Se giunge a tanto significa che intuisce che tutta la storia che conosce è una falsificazione. E questo è un approdo psicologicamente molto difficile per la maggioranza delle persone. Questo fatto lo conoscono perfettamente coloro che hanno organizzato l'11 settembre. Loro sanno di essere protetti proprio da questa barriera psicologica.

 

7- Si dice spesso che la veritа presto o tardi trionfa. Ipotizzando che questa non sia giа venuta fuori dalle inchieste della Commissione 9/11, del NIST ecc., quali scenari ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro? E quali scenari si auspica lei? Spesso ha parlato di una commissione internazionale indipendente …

Infine vorrei chiederle il permesso di citare queste mie domande e le sue risposte nella conclusione della tesi.

Grazie e arrivederci

Gabriele Scarparo

Non è mai stato vero che la verità presto o tardi trionfa. Qualche volta accade, spesso accade il contrario. Per esempio sull'assassinio di Kennedy nessuna verità è finora stata fatta, anche se tutti gli elementi per incriminare George Bush padre (ancora tra i vivi) esistano. È emersa, dopo quarant'anni, la verità sull'incidente (inventato) del Golfo del Tonchino, ma questo non ha impedito a 50 mila soldati americani di morire nella guerra del Vietnam, e a oltre un milione di vietnamiti di finire arrostiti dai B-52 americani.


Nel caso dell'11 settembre, tuttavia, io vedo pian piano sgretolarsi la versione ufficiale. Avviene ogni giorno. Recentemente il NIST è stato costretto (da una causa legale che ha usato il Freedom of Information Act (FOIA), a rilasciare decine di documenti e di filmati dai quali emerge, con assoluta evidenza, che le tre torri erano state minate in precedenza. La causa fu intentata il 26 gennaio 2009 dal Center For 9/11 Studies.

Penso che la crisi dell'Impero sia irreversibile. E, ricordando le parole di Scarpinato, penso che coloro che hanno dominato il mondo, e che sono ancora al potere, non riusciranno a lungo, proprio perchè stanno perdendo il loro potere, a tenere nascosto tutto. A un certo punto sarà la comunità internazionale - se vuole salvarsi dal disastro - a chiedere conto e a promuovere una commisisone internazionale d'indagine.

 

Giulietto Chiesa

 

Tratto da: megachipdue.info


LIBRO ZERO. Perché la versione ufficiali sull'11/9 è un falso
di Giulietto Chiesa

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