di Giorgio Bongiovanni
Il Prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta ha fatto emettere alla Questura un'ordinanza fascista che limita il diritto dei cittadini in tempo di democrazia. Accade oggi in Italia, a Palermo.
Da giorni nel nostro sito stiamo promuovendo il grande corteo"Non siete 'Stato' voi, ma siete stati voi - resistenza popolare per un'antimafia intersezionale" per manifestare contro le passerelle di Stato che da oltre trent'anni caratterizzano le commemorazioni della strage di Capaci. Un evento a cui abbiamo aderito, che vede assieme associazioni, comitati studenteschi, sindacati e tante altre realtà sociali.
Il corteo che alle 15.30 partirà dalla Facoltà di Giurisprudenza è il frutto di un percorso lungo, fatto di incontri e confronti tra tutte le realtà.
Insieme si vuole rivendicare la necessità di inserire la lotta alla mafia al primo posto dell'agenda politica, in un contesto più ampio di lotte sociali partendo dalla pretesa di verità sulle stragi e su quei mandanti esterni che vedono anche complicità di uomini di Stato.
Tutto bene? Assolutamente no. Perché nel giorno in cui si dovrebbe onorare la memoria e l'insegnamento di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, così come anche evidenziato dall'ex Procuratore di Trapani Alfredo Morvillo c'è chi preferisce celebrare la memoria accanto a chi convive con i collusi.
E così accade che a questa manifestazione di protesta civile, giovanile, che vedrà la partecipazione di tanti cittadini, viene ordinato, per ipotetici "motivi di sicurezza", di non poter manifestare in via Notarbartolo, all'angolo con via Leopardi, dove era prevista da settimane la conclusione del corteo attorno alle 17.30.
In base alle nuove disposizioni della questura di Palermo la manifestazione non potrà prendere il via "prima delle ore 15.30", in ogni caso "dopo quella organizzata dalla Fondazione Falcone". Quindi "dovrà concludersi entro le ore 17.30 in via Duca della Verdura prima dell'incrocio con via Libertà altezza piazza Alberico Gentili".
Non solo. Si impone che "non dovrà essere arrecato disturbo o alcuna altra turbativa alla cerimonia che avrà luogo in via Notarbartolo all'Albero Falcone".
Questa ordinanza fascista (dal momento che non permette il diritto ai cittadini di manifestare), a meno di ventiquattr'ore dall'evento (il che compromette qualsiasi tipo di ricorso alle autorità competenti), è stata comunicata ai promotori soltanto oggi.
A nostro avviso rappresenta una gravissima limitazione alle libertà e al diritto costituzionale dei cittadini.
Evidentemente in questo tempo che vede al potere fascisti, anticostituzionali, guerrafondai e "amici" dei mafiosi, il libero pensiero fa paura.
Eppure la Costituzione all'articolo 17 sancisce che “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi”. E poi ancora c'è l'art.21 che non afferma solo che "la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure", ma che "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
La libertà di manifestare, appunto. Evidentemente proprio quello che si vorrebbe impedire oggi. Ma non si potrà impedire a noi cittadini liberi di porre in essere la disobbedienza civile che da Peppino Impastato a Danilo Dolci, ha fatto parte della nostra storia.
In foto: Villa Whitaker, sede della Prefettura di Palermo
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