di Giorgio Bongiovanni
"Articolo 21, liberi di... è l'associazione che da anni riunisce esponenti del mondo della comunicazione, della cultura e dello spettacolo; giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).
Presidente è Paolo Borrometi, il collega sotto scorta che è stato più volte insultato e minacciato a seguito dei suoi articoli sul sito giornalistico 'La Spia' che riportavano inchieste, oltre ad operazioni di polizia contro la mafia di Vittoria (nelle scorse settimane ci sono state le condanne nei confronti di otto imputati). Direttore è Stefano Corradino. Ebbene non possiamo che condividere le parole pubblicate nello splendido scritto di Riccardo Cucchi, (giornalista, conduttore e radiocronista italiano per "Tutto il calcio minuto per minuto" e voce nei racconti delle Olimpiadi e dei Mondiali di calcio per la Rai), che ricorda a tutti perché la Costituzione è antifascista. Una risposta netta alle parole insulse dell'indegno Presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Ogni parola della Costituzione è antifascista
di Riccardo Cucchi
E invece sì, Presidente La Russa, l’antifascismo è nella nostra Costituzione, in ogni parola che scorre sotto i nostri occhi mentre la leggiamo. Perché la carta disegna la libertà, individua diritti universali, rende uguali i cittadini, organizza la democrazia. Quella democrazia che il fascismo aveva cancellato opprimendo e assassinando gli oppositori, istituendo le leggi razziali, fucilando ed impiccando i partigiani, massacrando civili innocenti.
Il fascismo è stato una sanguinaria dittatura e la Liberazione che celebreremo il 25 aprile è stata la liberazione da un incubo nel quale un intero paese era piombato. La Costituzione nasce sul sangue di chi ha rovesciato il fascismo ed è grave che la seconda carica dello Stato non sia capace di leggere nell’impianto dell’intera carta l’aspirazione alla libertà che il fascismo vedeva come il vero nemico del regime. Non è possibile, e mai sarà possibile, l’equiparazione tra chi per quella libertà si è battuto e chi ha difeso la sanguinaria dittatura fascista. Perché non è possibile equiparare la democrazia e un regime che odiava la democrazia.
La lotta partigiana non è un patrimonio della sola sinistra. E’ un patrimonio dei cattolici, dei liberali, dei repubblicani, di tutte quelle donne e quegli uomini di ogni provenienza politica e culturale che si sono battuti scegliendo di essere partigiani opponendosi ai torturatori e agli assassini e a coloro che hanno tradito le comunità ebraiche mandando a morire nei campi di concentramento migliaia di italiani in nome della difesa della razza.
Le parole contano, hanno un peso civile e storico. E rimettere in circolazione concetti come quello della “sostituzione etnica” è un minaccioso tentativo di rispolverare ideologie che hanno prodotto le leggi razziali. Sono una violazione dello spirito della carta costituzionale e un’insidia per la pacifica convivenza civile Ministro Lollobrigida, oltre che evidente non conoscenza della storia dell’umanità.
C’è un solo modo per celebrare il 25 aprile: respingere con forza ogni subdolo tentativo di intorbidire le acque. Il fascismo è l’antitesi della democrazia, il suo contrario, la sua negazione. Celebrare la libertà conquistata è opporsi, anche oggi come 80 anni fa, a chiunque cerchi di riabilitare il fascismo. Che non è riabilitabile e non lo sarà mai. Opporsi significa anche mantenere lucida la consapevolezza che non è affatto casuale ciò che sta emergendo nella comunicazione di troppi esponenti di Fratelli d’Italia. Le “sgrammaticature politiche”, ormai numerose, servono ad inquinare la memoria e la storia, ad appannare le coscienze specie dei più giovani.
Solo chi non ha fatto i conti con il fascismo e coltiva oscure nostalgie non ha voglia di celebrare il 25 aprile. E’ un giorno di festa per tutti i cittadini che amano la libertà e la democrazia indipendentemente dalle loro opinioni politiche. Il 25 aprile è la festa di tutti, tranne che dei fascisti.
Tratto da: articolo21.org
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