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Berlusconi è un criminale pregiudicato

Cara Rita, anzitutto permettimi di esprimere ancora una volta il bene che proviamo nei tuoi riguardi non solo come figlia del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, nostro Padre della Patria, ma anche come persona per quella sensibilità ed umanità che mostri ed hai sempre avuto nella conduzione dei tuoi programmi. In alcuni di questi mi hai anche ospitato e di questo torno a ringraziarti.
Tuttavia ho avuto modo di leggere il tuo post sul Facebook dell'ex Premier Silvio Berlusconi, a seguito del suo ritiro dalla corsa al Quirinale.
Premesso che ognuno è libero di esprimere ciò che crede, non posso essere ipocrita di fronte ad alcune esternazioni.
Vedi, cara Rita, su Berlusconi le critiche non sono solo questioni di ideologia politica e non ci sono nemmeno pregiudizi o voci di popolo che lo appellano come corruttore, perverso o mafioso.
A sconfessare la sua figura ci sono carte giudiziarie e fatti. E a questi, come insegnava tuo padre nel massimo rispetto delle Istituzioni, ci atteniamo.
E' un dato di fatto che Silvio Berlusconi è stato imputato per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, corruzione giudiziaria, corruzione generica e istigazione alla corruzione, finanziamento illecito ai partiti, rivelazione di segreto istruttorio d'ufficio, falsa testimonianza, prostituzione minorile, concussione aggravata, evasione fiscale e altri reati tributari, diffamazione aggravata e abuso d’ufficio.
E' vero che ci sono state assoluzioni o archiviazioni, ma in diverse occasioni è riuscito a farla franca solo grazie a prescrizioni, amnistie o depenalizzazioni del reato.
Poi, però, non si può ignorare che è stato anche condannato definitivamente a quattro anni (di cui 3 condonati per l'indulto) per frode fiscale.
Quindi quando si tessono le lodi di questa figura, o si ricorda solo il suo lato imprenditoriale che ha dato lavoro a tante famiglie, si dà un'informazione a metà. E di lui vanno ricordati anche altri aspetti, quelli più scomodi e oscuri, se non perfino criminali.
Silvio Berlusconi, per vent'anni, ha gestito il potere nel nostro Paese. C'è poi una sentenza, che non riguarda direttamente lui ma il suo braccio destro Marcello Dell'Utri (condannato definitivamente per concorso esterno in associazione mafiosa a sette anni), in cui è dimostrato che l'ex senatore fu intermediario di un accordo stipulato nel 1974 e rispettato da entrambe le parti fino al 1992 tra le famiglie di vertice della mafia palermitana e l'allora imprenditore Silvio Berlusconi. E sempre nelle motivazioni della sentenza si scrive che quell'accordo prevedeva in cambio della protezione personale e imprenditoriale, il versamento di somme molto ingenti di denaro da parte di Berlusconi a Cosa Nostra. Queste non sono voci da bar o giudizi politici. Sono fatti accertati.
So che in passato, intervistata con Peter Gomez, avevi dichiarato di non aver mai voluto credere a questa cosa. Allora ti eri appellata all'ingenuità.
Voglio credere che sia così anche oggi.
Perché ritenere che il passo indietro di Berlusconi sia frutto di "dimostrazione d’amore nei confronti di questo Paese" è quantomeno ingenuo.
E se fosse stato chiunque altro, e non tu, a scriverla penserei ad una persona che avalla la presenza di pregiudicati in parlamento, che accetta fenomeni come la corruzione o la mafia.
Ma come dicevo, conoscendo la tua persona, sono certo che si tratti semplicemente di una considerazione ingenua.
Era mio dovere dirti il mio pensiero così come farlo pubblicamente.
Con stima ed il bene di sempre.

Foto © Imagoeconomica

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