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E la mafia regna sovrana!

La mafia? E’ stata sconfitta, non esiste più, non è più un'emergenza. C’è chi sostiene anche questo tra giornaloni, alcuni intellettuali, politici corrotti e politicanti da strapazzo, pregiudicati,  che tornano a stringere patti per creare “nuovi” progetti politici (vedi l’asse che si sta muovendo attorno al signor Renzi con dialoghi aperti con condannati per fatti di mafia, Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri).

La mafia non c’è più, dicono, eppure a Palermo e dintorni da mesi vengono sequestrate tonnellate di droga. Oggi la nuova operazione tra Bagheria e Trapani. Ieri il blitz del nucleo operativo della Compagnia San Lorenzo, denominato Pandora, con il coordinamento del procuratore aggiunto Salvatore De Luca della Direzione distrettuale antimafia e dal sostituto Giorgia Spiri, che ha disarticolato tre gruppi di spaccio che operavano in tutta la città (dalle periferie di Partanna Mondello, Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo fino in centro).
Così è stato fermato un giro di affari pari a 3 milioni di euro con il sequestro di 15 chili di sostanze stupefacenti.

Il ritorno dirompente “all'affare droga” per Cosa nostra è ormai un’evidenza. Lo scorso giugno la Guardia di Finanza di Palermo aveva scoperto e sequestrato 6 tonnellate di hashish a bordo di un'imbarcazione a vela, battente bandiera degli Stati Uniti. A luglio la doppia inchiesta  condotta dai carabinieri (operazione Gordio) e dalla Dia (operazione Pars iniqua) avevano svelato gli ingenti traffici di sostanze stupefacenti, dalla marijuana prodotta in Sicilia alla cocaina importata dalla Calabria, che vedeva un asse tra i boss “Fardazza” Vitale di Partinico e la ‘Ndrina dei Pesce di Rosarno.
Nell’ultimo mese, su delega della Dda di Palermo, sono state eseguite 112 misure cautelari in svariate zone del capoluogo siciliano.

“Sono stati sequestrati 16 chili di sostanza stupefacente e tanta altra droga è stata smerciata, abbiamo segnalato alla prefettura 107 acquirenti - ha affermato il comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe De Liso - C’è tanta droga a Palermo e dietro il grande affare c’è una regia unica: quella di Cosa nostra. Sono le organizzazioni criminali a rifornire le piazze”.
Droga a fiumi, dicevamo: marijuana, hashish, crack e cocaina. I call center della droga sono sempre attivi. E la domanda non viene solo da “disperati”, ma anche da rispettabili professionisti che si fanno portare la polvere bianca in studio anche utilizzando bambini come pusher.

Qualche anno fa, in un dibattito, l’allora Procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato aveva evidenziato “l’espansione crescente ed inarrestabile di domanda di beni e servizi illegali, alimentati da normali cittadini". "Le indagini - aggiungeva il magistrato - hanno lumeggiato un panorama sociale che non è mafioso o colluso ma che, ciò nonostante, contribuisce ad alimentare un popolo di consumatori accaniti di varie droghe. Un popolo trasversale di tutte le generazioni, appartenente a varie classi sociali: commercianti, professionisti ed altre figure".
Ma c’è chi dice che la mafia non c’è più. Perché non ci sono i regolamenti di conti interni, non ci sono gli omicidi eccellenti, non vengono messi i lucchetti o la colla ai negozi, non vengono bruciate le macchine o tagliati i copertoni, non scorre più il sangue in città.
E’ tutto straordinariamente pacifico. Eppure a Palermo la maggioranza dei commercianti paga il pizzo e la città è  inondata di droga.
E allora non è vero che la mafia non c’è più. Cosa Nostra, 'Ndrangheta, e Camorra esistono da oltre 150 anni, regnando sovrane nel silenzio-assenso dello Stato-mafia e dei Governi che si sono succeduti, grazie alle alte complicità dei poteri occulti, delle istituzioni deviate, delle massonerie, delle alte finanze e delle banche. A chi vuole ancora oggi far finta di non capire suggerisco di tornare a leggere la storia della mafia. Paolo Borsellino diceva: “Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo”. E quelli di oggi sono tempi di pace, giusto?

Artwork by Paolo Bassani

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