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di Giorgio Bongiovanni
Usa: i politici ed i generali criminali che governano il Pentagono

Che valore ha la vita per il Presidente degli Stati Uniti d'America, per il Segretario di Stato, per gli alti vertici militari del Pentagono? Zero.
Non lo dimostrano solo la politica imperialista e le innumerevoli guerre che hanno provocato centinaia di migliaia di civili uccisi, svariati milioni di rifugiati, e altrettante migliaia di soldati americani assassinati e feriti. Ma la follia "made in Usa" contro i suoi stessi cittadini si manifesta anche in tempo di emergenza sanitaria mondiale. La notizia è dei giorni scorsi.
Il vertice dell'Us Navy ha rimosso il comandante della portaerei nucleare americana Roosvelt, Brett Crozier, per aver scritto ai suoi superiori chiedendo di evacuare la nave per impedire che il Coronavirus, che aveva già colpito oltre cento marinai, decimasse completamente l'equipaggio.
Il comandante è stato accusato di non avere mostrato "adeguata professionalità".
La storica portaerei Usa, protagonista in svariate guerre, è operativa nelle acque del Pacifico. Dopo una sosta in Vietnam, il Covid-19 ha colpito duramente la nave, iniziando a mietere vittime. Crozier, nella sua missiva, aveva evidenziato come la quarantena sulla portaerei fosse pressoché impossibile a causa degli spazi limitati della nave da guerra.
Sulla Roosvelt, infatti, quasi 5mila persone vivono a stretto contatto. Quindi aveva chiesto ai superiori di prendere una decisione netta: "Togliere gran parte del personale da una portaerei in missione e isolarlo per due settimane può sembrare una misura straordinaria. Ma è un rischio che bisogna correre. Tenere più di 4mila giovani sulla Roosevelt li espone a un pericolo non necessario e distrugge la fiducia che hanno verso di noi. Serve una decisione politica ma è la cosa giusta da fare. Non siamo in guerra, non c'è bisogno di fare morire i marinai. Se non agiamo subito, falliremo nel prenderci cura del nostro bene più prezioso: l'equipaggio".
Quella lettera, accorata, per la sicurezza dei propri soldati, è stata ignorata finché non è uscita sulla stampa.
Nonostante ciò, a livello politico, si è preferito prendere le distanze da quella "posizione umanitaria". Dal ministro della Difesa Mark Esper, al sottosegretario alla Marina Thomas Modley, hanno rivolto critiche al Comandante e sminuito il suo allarme affermando che "l'evacuazione non è necessaria".
La decisione finale è stata quella di far scendere a terra 2700 marinai, mentre il resto dovrà garantire l'operatività della portaerei. Poco importa se, al momento, non ci sono guerre in vista. Perché la vita dell'equipaggio vale meno dell'obiettivo: essere operativi, in barba al virus ed ai contagi (93 quelli accertati con altri 86 che mostrano sintomi), pur di mostrare i muscoli di fronte a Cina e Russia.
Per il suo agire Crozier è stato rimosso. "Ha fatto suonare un campanello d'allarme che non era necessario - ha detto il sottosegretario Modley - Ha permesso che la complessità dell'affrontare l'epidemia a bordo gli impedisse di agire con professionalità mentre agire con professionalità era la cosa più importante di tutte in questo momento".
Ma la verità è che, come accade sulla Roosvelt, anche in altre unità della flotta il virus si sta propagando colpendo generali e soldati.
In nome degli interessi dei politici e dei signori della guerra il coraggio di un alto ufficiale è stato letteralmente svilito.
L'ennesima prova che il sistema politico e militare americano è guidato da insani di mente. Assassini e criminali che non hanno alcun rispetto della vita. Neanche di quella dei propri patrioti. Anche di questo, prima o poi, dovranno rendere conto.

In foto: la portaerei nucleare americana Roosvelt

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