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quel terr 92 lassedio falconeborsellinodi Giorgio Bongiovanni
“Quel terribile '92”, “L'Assedio” e “Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Le cose non dette e quelle non fatte"

Il 25° annivversario della strage di Capaci, così come è già accaduto con le commemorazioni degli anni passati, resterà nella memoria collettiva come il trionfo della retorica, dell'ipocrisia e della vigliaccheria da parte delle istituzioni. Una “passerella istituzionale” che è andata in scena per quasi l'intera durata delle 24 ore trascorse il 23 maggio. I tantissimi giovani e ragazzi sbarcati con le “Navi della legalità” a Palermo, purtroppo, hanno assistito a questo “scempio” ascoltando storie e racconti falsati dalle testimonianze di chi è salito sul “carro dei vincitori” soltanto dopo che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano stati uccisi. Un carro su cui sono saliti anche personaggi che, quando erano in vita, hanno osteggiato e contrastato i due giudici, isolandoli e, anche così facendo, contribuendo alla loro morte. Sul carro dei vincitori sono saliti anche coloro che hanno chiesto e compartecipato a quelle stragi. Stragi su cui vige l'ombra delle “mancate verità”. Qualche spiraglio di luce, nell'anniversario dell'anno 2017, è stata data dalle testimonianze dei parenti delle vittime della mafia. Le parole di Rita e Fiammetta Borsellino sono un monito all'intero Paese perché 25 anni dopo sono ancora troppi gli interrogativi senza risposta su quei delitti che non portano la firma esclusiva di Cosa nostra. Lo hanno ricordato anche  giornalisti come Saverio Lodato e Maurizio Torrealta, amici e sostenitori dei due magistrati già all'epoca, non dell'ultimo momento. Proprio loro hanno messo in evidenza tutte le lacune tralasciate dalle passerelle e le manifestazioni messe in piedi con le commemorazioni. Per continuare in questo percorso di “mantenimento della memoria” su ciò che accadde in passato sono tre i libri da leggere. Istruttivi soprattutto per i giovani. Il primo è “L'Assedio. Troppi nemici per Giovanni Falcone”, scritto da Giovanni Bianconi, giornalista del Corriere della Sera. Nella sua pubblicazione, edita da Einaudi, mette in evidenza in forma lucida e scorrevole, tassello per tassello, la verità sull'isolamento che Falcone subiva non solo da parte dei nemici ma anche all'interno dello Stato e della magistratura. Il secondo libro da leggere in questi 57 giorni che ci separano dalle commemorazioni di via d'Amelio è “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le cose non dette e quelle non fatte”, di Carlo Sarzana di S.Ippolito, edito da Castelvecchi. L'ex Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione, che con Falcone ha condiviso, oltre ad una lontana parentela, numerose esperienze professionali, carte alla mano mette in evidenza tutta una serie di elementi investigativi, nodi irrisolti, contrapposizioni ed ostracismi subiti dai due giudici che mostrano come a volere la morte di Falcone e Borsellino siano stati quelli che noi consideriamo membri dello Stato-mafia. Soggetti potenti dell'epoca ma che, ancora oggi, sono infiltrati nei gangli dello Stato. Un libro, così come ha commentato Saverio Lodato, che “parlando di Mafia parla di Stato. E parlando di Stato parla di Mafia". Il terzo libro da leggere, utile per avere un'idea maggiore di quanto avvenuto nel 1992, è “Quel terribile '92. 25 voci per raccontare l'anno che cambiò la storia” scritto dal caporedattore di ANTIMAFIADuemila e laureato in Scienze della Comunicazione, Aaron Pettinari.
Pettinari che ha raccolto in forma brillante e professionale le emozioni ed i sentimenti vissuti da artisti, intellettuali, attori, cantanti, giornalisti che all'epoca dei fatti erano semplici spettatori in un'Italia che stava cambiando. Un libro in cui si coglie anche la profondità umana ed interiore di ogni intervistato che al tempo si trovava a vivere forse il momento più drammatico della storia dell'intero Paese. Ma ciò che si evince nel libro non è solo la sensazione provata di sgomento e di paura quanto la sensazione che quei fatti erano inseriti in un contesto ancora più grande e che parallelamente vedeva la fine della partitocrazia con lo scoppio di Tangentopoli. Scorrendo le pagine il lettore scopre anche altri fatti riguardanti le evoluzioni internazionali successive al crollo del Muro di Berlino. Dalla nascita dell'Europa alla crisi in ex Jugoslavia che ha rapidamente portato allo scoppio di una guerra assurda e fratricida dall'altro lato del mare Adriatico. Un libro che diventa sintesi di un cambiamento politico, sociale e culturale a più livelli. Una lettura consigliata soprattutto ai giovani e a coloro che si avvicinano per la prima volta a certi temi, ascoltando il racconto di chi c'era e, anche da lontano, è stato investito dall'onda di dolore. Tre libri, dunque. Utili e necessari per contribuire alla scoperta della verità.

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