Salvatore Borsellino denuncia lo stop del suo account per 10 anni
Oggi, per chi vuole diffondere il proprio pensiero, esprimersi, fare informazione, raggiungere un pubblico giovane, l'uso dei social network è diventato di primaria importanza. E' noto che tra i giovanissimi il primato di utilizzo lo ha TikTok che consente di creare, condividere e commentare brevi video. Uno strumento utile che permette di raggiungere facilmente milioni di persone tanto che il sottoscritto, come questo giornale, ha aperto un profilo.
Ciò che in apparenza sembra uno straordinario strumento di diffusione però nasconde un lato oscuro e perverso che sta degenerando al punto di censurare “voci libere” ed indipendenti come quella di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso il 19 luglio 1992 e fondatore del Movimento delle agende rosse che da anni continua a chiedere verità e giustizia sulla strage.
“Ho scoperto che il mio account di Tik Tok è stato temporaneamente sospeso fino al 16 aprile 2035, in pratica per dieci anni. Farò ampiamente in tempo per morire - ha denunciato pubblicamente - Non mi viene neanche spiegato il motivo. In teoria posso ancora pubblicare post, ma ne limita la diffusione. Mi spiace per chi aveva iniziato a seguirmi, ma non posso continuare a scrivere su un social del genere. Questi sono i social in Italia, non sospendono il figlio di Riina, ma sospendono il fratello di Paolo Borsellino".
Come se non bastasse anche la pagina Facebook della “Casa di Paolo”, la Casa di Assistenza che è stata fondata a Palermo nella vecchia farmacia Borsellino per aiutare i bambini del quartiere della Kalsa, è stata oggetto di “reprimende social” con il post con cui si invitava ad aiutare quella realtà versando il 5x1000 alla Associazione Casa di Paolo (una APS iscritta al registro RUNTS) cancellato. “La motivazione è assurda - spiega Borsellino - Non abbiamo mai chiesto aiuto allo Stato, dal quale vogliamo solo Verità e Giustizia. Ora ci viene impedito anche di chiedere ai cittadini quell'aiuto volontario stabilito dalla legge”.
Tornando allo stop dell'account è intervenuta la Rete no-bavaglio e denuncia "la grave violazione del diritto di espressione e dell'articolo 21 della Costituzione" e chiedendo l'intervento dei parlamentari "che hanno a cuore la libertà d'espressione perché venga presentata al più presto una interrogazione che chieda spiegazioni all'Agcom, all'autorità di vigilanza sulle telecomunicazioni, sul grave atto di censura compiuto dalla piattaforma".
Dal post allo stop
Tutto ciò è avvenuto in due fasi. Salvatore Borsellino aveva iniziato a pubblicare alcuni video rivolti ai giovani parlando di lotta alla mafia, riportando anche le parole del fratello, ma aveva anche commentato alcuni fatti di cronaca recentemente avvenuti.
L'ultimo riguardava la firma, da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del decreto Sicurezza proposto dal Consiglio dei ministri. Un testo che passa ora alle Camere per la conversione in legge (obbligatoria entro sessanta giorni a pena di decadenza) in cui sono contenute varie misure-bandiera di stampo securitario e repressivo, tra cui il divieto di vendita di cannabis light (priva di sostanze psicotrope), il carcere fino a due anni per i blocchi stradali, il nuovo reato contro le occupazioni abusive, il maxi-salvacondotto per gli agenti segreti infiltrati (che potranno arrivare a dirigere organizzazioni criminali) e l’abolizione dell’obbligo di rinvio della pena per le condannate incinte o madri di bambini fino a un anno.
© Paolo Bassani
Le parole di Borsellino
Salvatore Borsellino nel video commentava con questi termini: “Eccomi qui. Non posso oggi darvi il buongiorno perché non è affatto un buongiorno. Nei giorni scorsi quello che dovrebbe essere il garante della Costituzione, il Presidente della Repubblica, ha firmato mentre era nelle sue prerogative rimandarlo al Parlamento un decreto legge che trasuda incostituzionalità in ogni suo articolo. Ed anche nella maniera con cui è stato emanato, per pretese questioni di urgenza per rispondere, secondo il governo, alle aspettative dei cittadini. Ma i cittadini di questo disgraziato Paese non credo avessero nessuna fretta di vederlo trasformato in uno Stato, anzi in un regime che è peggio del regime fascista perché travestito da democrazia. Un Paese in cui i servizi segreti potranno continuare a commettere i crimini che hanno sempre commesso ma ora anche tutelati dalla legge. Mio fratello ha sacrificato la sua vita per un Paese, per uno Stato che non meritava questo sacrificio. Non so se riuscirò a mantenere la promessa di leggervi la sua ultima lettera. Mi sembrerebbe di gettare quelle parole al vento, all'indifferenza di un Paese che l'ha tradito e che da quel sacrificio non ha saputo trarre il coraggio di ribellarsi”.
Già dopo quel contenuto erano giunte le prime limitazioni all'account di Borsellino. Dopodiché c'è stata la sospensione per dieci anni quando Salvatore aveva evidenziato in un commento come su TikTok vi sia una certa diffusione di post “usati per inebetire i giovani, lobotomizzarli e drogarli”.
Parole quest'ultime che condividiamo totalmente.
Perché basta scorrere i video della piattaforma per osservare di tutto. Si passa dalla scienza all'osceno, dalle “cazzate” alle perversioni, fino a superare i limiti della pornografia. Sì, perché nonostante i limiti sulla carta (si può creare un account solo dai 13 anni in su e fino ai 18 non si può accedere a tutti i contenuti) spessissimo questi vengono bypassati.
Se si utilizza TikTok nella notte, non è raro imbattersi in livestream da diversi paesi. E nei giorni scorsi la Bbc ha svolto un'inchiesta su come queste live siano il “gancio” che poi porta alla compravendita di contenuti per adulti.
E ciò avviene anche perché la moderazione di TikTok si sta affidando sempre di più all'intelligenza artificiale a discapito di moderatori umani che svolgono un lavoro meno capillare, ma più accurato.
TikTok, va ricordato, è il social network più utilizzato dai minori. Addirittura nei giorni scorsi alcuni utenti hanno denunciato come sia stato lo stesso algoritmo del social network ad aver consigliato loro durante la navigazione dei filmati dal contenuto sessualmente esplicito. Anche noi ci siamo imbattuti in questo video: un vero e proprio filmato pornografico parzialmente oscurato da una spirale nera che potrebbe aver ingannato l'algoritmo. Tuttavia, la ragazza protagonista e l'atto che sta praticando sono facilmente riconoscibili nonostante l'espediente grafico.
La magistratura dovrebbe intervenire non solo per individuare l'autore del post, ma anche sulla stessa compagnia che omette di fatto il controllo.
Lo scandalo degli scandali
E se da una parte le oscenità e le perversioni vengono “spinte” dal social dall'altra accade che la voce di un uomo libero come Salvatore Borsellino, che cerca la verità sulla morte di suo fratello, viene censurata in maniera fascista.
Negli ultimi mesi, piattaforme come Facebook e Instagram hanno modificato gli algoritmi proprio per limitare la visibilità dei contenuti a sfondo politico o sociale (lo shadow banning che non avvisa l'utente ma rende invisibile nei feed e nelle ricerche il contenuto).
I social premiano contenuti leggeri e di intrattenimento, mentre penalizzano tutto ciò che anima il dibattito pubblico su temi importanti e di valore.
Non a caso nel suo video Salvatore Borsellino esprimeva critiche dure al governo e al Capo dello Stato.
Censure che nei social non sono giunte quando lo scorso dicembre Salvuccio Riina, 47 anni, terzogenito del capo dei capi della mafia siciliana, Totò Riina, ha omaggiato il padre, criminale, stragista che ha ucciso e fatto uccidere decine e decine di donne e bambini, morto in carcere il 17 novembre 2017.
Ecco perché parliamo di atto fascista che tutela il potere anziché la libertà di espressione sancita dalla nostra Costituzione.
Ecco dunque cosa è diventato TikTok: una piattaforma della perversione che censura i giusti.
O meglio. Lo è sempre stata.
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