In memoria di un'artista che "metteva la faccia" anche contro la mafia
E’ con immensa tristezza che apprendiamo della morte del nostro amico fraterno e compagno di battaglie Maurizio Bologna. Un artista davvero a tutto tondo: attore, regista, autore, musicista, ci lascia all'improvviso, all'età di 58 anni, colpito da un infarto mentre si trovava nella sede dell'Inps, dove lavorava.
Lo ricorderemo sempre per il suo estro, per la sua semplicità ed il suo impegno non solo come attore, ma anche come testimone della città di Palermo.
Ci aveva raccontato della sua esperienza di paramedico al pronto soccorso del “Buccheri La Ferla” a Brancaccio, ma anche quella di educatore di animazione teatrale al carcere "Malaspina".
Lui c'era negli anni Novanta. In ospedale si trovò tra le mani il corpo di Padre Pino Puglisi e nel '92 si recò anche in via d'Amelio.
Di Maurizio Bologna abbiamo sempre apprezzato il suo talento artistico.
Un percorso iniziato nel 1975 che lo ha portato ad esibirsi sui palcoscenici dello Stabile Biondo e del Teatro Bellini. Ha collaborato con Accursio Di Leo, Franco Scaldati, Aurelio Grimaldi e Roberto Andò.
Lo abbiamo apprezzato anche come attore televisivo. Nei suoi 16 anni di carriera ha recitato in "La mafia uccide solo d'estate”, vestendo i panni di don Vito Ciancimino, e poi ancora "Tuttoapposto" e "In guerra per amore". Ma anche “La Trattativa” di Sabina Guzzanti, nelle vesti dell’ex senatore Marcello Dell’Utri.
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Recentemente era apparso anche nella serie tv Makari. E il 24 settembre era stato presentato il film "La bocca dell'anima".
Ci mancherà Maurizio. Un uomo che prestava la propria arte anche per l'impegno sociale e culturale anche esprimendosi in maniera netta contro mafia e corruzione.
Ci siamo conosciuti così nel 2015.
Maurizio Bologna aveva appena recitato un monologo dedicato a Paolo Borsellino, "Signor giudice, mi scusi…".
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Un dialogo immaginario in cui si rivolgeva al magistrato facendo riferimento all'agenda rossa sottratta, e mai più ritrovata, in quel terribile 19 luglio 1992.
Un monologo emozionante e struggente che abbiamo sentito più volte. La prima in occasione dell'inaugurazione della "Casa di Paolo", in via Vetriera. Poi all'evento organizzato dalle Agende Rosse di Salvatore Borsellino per celebrare idealmente il compleanno del giudice. Quindi in via d'Amelio, per le commemorazioni.
Nel maggio del 2016 lo abbiamo invitato alla conferenza "Oltre la mafia", da noi organizzata in occasione del 24esimo anniversario della strage di Capaci,
Bologna, con un'intensità unica, fece vibrare le mura della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo.
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Ad ascoltarlo tanti giovani studenti e cittadini, ma anche i magistrati Nino Di Matteo e Giuseppe Lombardo, il giornalista Giuseppe Lo Bianco e Brizio Montinaro (fratello dell'agente di scorta Antonio Montinaro, ucciso il 23 maggio 1992 assieme a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani e Rocco Dicillo).
Un intervento che proponiamo ai nostri lettori proprio per onorare la sua memoria.
Non si tirava mai indietro quando c'era bisogno di metterci la faccia.
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Nel 2015, insieme a tanti altri personaggi pubblici della società civile, istituzioni e mondo dello spettacolo, aderì alla campagna delle Agende Rosse e Scorta Civica per diffondere l'appello #Rompiamo il silenzio, a seguito dell'ennesima minaccia di morte di Cosa nostra nei confronti del pm Nino Di Matteo.
E' per questo che diciamo che oggi non piangiamo solo la scomparsa di un grande amico e di un immenso attore, ma anche la dipartita di un palermitano vero.
La città di Palermo, a nemmeno 24 ore dalla scomparsa di Totò Schillaci, protagonista dei mondiali del 1990, perde un altro dei suoi figli. Alla famiglia di Maurizio Bologna, il cordoglio e la vicinanza di tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila.
Caro Maurizio, Dio ti accompagni. Guidaci da lassù, dalla luce nella quale ti trovi.
Da sinistra: Nino Di Matteo, Giorgio Bongiovanni, Maurizio Bologna, Giuseppe Lombardo e Guido Longo
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