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Dai tesori inestimabili dei primi secoli fino alla fondazione dei grandi istituti bancari.
Ricchezze nascoste, scandali e affari della Santa Sede.
Nel corso dei secoli, le proprietà della Santa Sede si sono accumulate fino a formare un vero e proprio tesoro. Ben lontani dallo spirito apostolico e dallo spirito di umiltà e povertà raccomandato da Cristo, i rappresentanti di Dio in terra hanno edificato una complessa amministrazione per preservare, accrescere e controllare immobili, opere d’arte, monumenti, ori e denari. Vi sono le tombe faraoniche in marmo e oro di cardinali e papi, le decorazioni inestimabili di altari e volte, le collezioni di quadri, statue e preziosi esposte nei Musei Vaticani, nel Museo Lateranense e in altre collezioni della Santa Sede, i sigilli d’oro custoditi nell’Archivio Segreto e i tesori della Biblioteca. C’è il denaro accumulato dallo Stato Pontificio dalle origini al 1870, e poi la fondazione degli istituti bancari dello IOR e dell’APSA e i capitali custoditi nelle Isole Cayman, un autentico Fort Knox fuori da ogni legge. Inoltre le prelature come l’Opus Dei, solo teoricamente autonome dalla Santa Sede, in realtà costituiscono una fonte ulteriore di ricchezza. Gli scandali, le rivelazioni e i sospetti su questo patrimonio immenso sono sotto gli occhi di tutti e alla ribalta delle cronache più recenti. Forse è arrivato il momento di fare i conti in tasca al Vaticano.
Hanno scritto di La santa casta della Chiesa:
«La scrittura di Rendina è chiara e vivace, capace di alternare sintesi storica, aneddoti e curiosità.»
Gian Antonio Stella, autore di La casta
«La storia vergognosa e nascosta dello Stato vaticano.»
Corrado Augias, Il Venerdì di Repubblica
«Claudio Rendina fa sembrare Dan Brown un principiante.»
Filippo Ceccarelli, la Repubblica
«Duemila anni di intrighi, delitti, lussuria, inganni e mercimonio.»
Corriere della Sera