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Troncare, sopire, che se ne parli il meno possibile. Questa è stata per decenni la linea della Chiesa, troppe volte sconfinata apertamente nell’omertà. Solo nel febbraio del 2010 Benedetto XVI ha riconosciuto e condannato pubblicamente l’operato dei vescovi irlandesi. Ancora una volta ha però taciuto sui tanti casi italiani.
Nel dicembre del 2009 la commissione Murphy ha reso pubblico il suo rapporto d’indagine sugli abusi sessuali commessi dai preti della Chiesairlandese nei confronti di minori: sono stati presi in esame, nella sola diocesi di Dublino, i casi di 46 sacerdoti che, dal 1975 al 2004, hanno fatto 320 vittime. Esploso lo scandalo, a febbraio papa Benedetto XVI ha convocato in Vaticano i vescovi irlandesi, promettendo chiarezza etolleranza zero nei confronti dei preti che abusano dell’innocenza dei bambini. La situazione, adesso, preoccupa molto il papa; ma non bisogna dimenticare che per quasi vent’anni proprio Joseph Ratzinger ha guidato la Congregazione per la Dottrina della Fede, l’organismo pontificio che ha nascosto nei suoi archivi molte scabrose e più che imbarazzanti verità.