Tutto quello che non vi hanno mai raccontato sul Csm e sul caso Palamara
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30 maggio 2019. Alle sette del mattino i finanzieri si presentano a casa di Luca Palamara con un decreto di perquisizione. È l’inizio di un terremoto che di lì a poco squasserà la magistratura italiana dalle fondamenta. Perché Luca Palamara non è un magistrato qualunque: ex presidente dell’Anm, membro di spicco del Csm, in quel momento è in corsa per il ruolo di Procuratore aggiunto di Roma. Ma non è tutto. Palamara è il “mister Woolf” della magistratura. È a lui che si rivolgono i colleghi che cercano di ottenere un trasferimento o uno scatto di carriera, è a lui che chiedono consigli ed è lui che cercano per appianare dissidi. Sempre disponibile, sempre pronto ad ascoltare ciò che gli altri hanno da dire. Ma ben attento a costruire la sua personalissima strategia, volta a egemonizzare la magistratura con uomini e donne a lui fedeli. Il suo telefono squilla giorno e notte. Ed è proprio il telefono a tradirlo: dopo avergli inoculato un trojan, i finanzieri assistono in diretta allo spettacolo del potere, dove magistratura e politica s’intrecciano, dove si affacciano sulla scena personaggi ambigui, dove gli incontri avvengono a cena o durante una partita di calcetto, dove l’amministrazione della giustizia scivola inesorabilmente in secondo piano, soppiantata dall’amministrazione del potere.
Massari, osservando e analizzando con la necessaria distanza, in questo libro ha ricomposto - come racconta nella prefazione Antonio Padellaro - «il gigantesco puzzle dei verbali, delle intercettazioni, degli atti giudiziari incrociandoli con un’altrettanta puntuale, certosina verifica delle fonti e delle dichiarazioni attraverso centinaia di interviste». Il risultato è un importante lavoro, al cui interno si trovano documenti e chat inedite che l'autore ha depositato presso la Procura di Milano, e che si possono leggere in esclusiva nel libro.