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Categoria: Inchieste
Editore: Bur Rizzoli
Pagine: 256
Prezzo: € 10,50
ISBN: 17043892
Anno: 2010

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Recensione

Io sono stata costretta a vivere senza mio padre, ma posso andare fiera del suo nome e del suo esempio. Io ho avuto dignità, libertà, onore. Basta un niente per perderli.
Rosanna Scopelliti

Il 9 agosto 1991 il giudice Antonino Scopelliti veniva ucciso in un agguato a Campo Calabro, lasciando la moglie e la figlia di sette anni, Rosanna, della cui esistenza, per motivi di sicurezza, pochissimi sapevano. La morte di Scopelliti, impegnato in quei giorni in Cassazione per il maxiprocesso di Palermo, apriva di fatto la stagione delle stragi, il duro e ambiguo confronto tra Stato e mafia che avrebbe portato, poco dopo, alle morti di Falcone e Borsellino. Iniziava così una collaborazione inedita e pericolosissima tra mafia e ’ndrangheta, senza l’assenso della quale non sarebbe stato possibile giustiziare un magistrato in terra calabrese. Eppure il caso fu facilmente insabbiato: i colpevoli, identificati in membri della ’ndrangheta ma, prima ancora, in Totò Riina e Nitto Santapaola quali mandanti, saranno tutti assolti dopo una lunga e dolorosa vicenda processuale. In Primo sangue Aldo Pecora riapre il caso Scopelliti, ricostruendo una vicenda che ancora costituisce una vergogna per le nostre istituzioni, e narrando non solo eventi inediti, ma una storia familiare difficilissima. Il dolore per quella morte tanto feroce porterà con gli anni Rosanna a impegnarsi attivamente, assieme allo stesso Pecora, nel contrasto civile alla ’ndrangheta con l’associazione Ammazzateci Tutti. Nel tentativo, ancora oggi in atto, di fare giustizia anche per la memoria di Antonino Scopelliti.

Delitto Scopelliti: l’omicidio, ancora oggi senza colpevoli, del giudice che non volle trattare.
Il patto segreto tra ’ndrangheta e Cosa Nostra che aprì la stagione delle stragi. Interviste esclusive a Salvatore Boemi e Nicola Gratteri. 

ANTIMAFIADuemila
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