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QUANDO LA RICERCA UCCIDE: LA STRAGE ALLA FACOLTA’ DI FARMACIA DI CATANIA
"Descrizione dell’attività svolta durante il corso di dottorato di ricerca in Scienze farmaceutiche dal dott. Emanuele Patanè”
(Titolo del “testamento” scritto pochi mesi prima di morire da Emanuele Patanè).
Dentro a quel “testamento” c’era una denuncia esplosiva: la denuncia lucida, drammatica, ragionata, consapevole, cosciente e civile di un giovane ormai condannato a morte che puntava l’indice sulla assoluta quanto incredibile assenza di misure a salvaguardia della salute di quanti studiavano o lavoravano in quel laboratorio dell’Università, a contatto con pericolosissime sostanze chimiche e tossiche. Una denuncia con un già lungo elenco di morti e di ammalati e un altrettanto lungo elenco di presunti responsabili: i professori e i vertici dell’Università a cui i ragazzi avevano affidato il loro futuro.
Pagine che fanno rabbrividire, che dovrebbero far vergognare e provocare rimorsi terribili a chi sapeva e taceva soltanto perché non ne risentisse l’immagine dell’ Università. Il diario, insieme a una lunga lista di morti e di ammalati, è finito ora agli atti dell’inchiesta italiana più sconcertante e agghiacciante degli ultimi anni. E se i morti non potranno più testimoniare, gli altri, gli ammalati che tentano disperatamente di combattere per sopravvivere, forse potranno fare giustizia di una strage di innocenti.