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L’acqua è una delle questioni al centro dell’attualità internazionale. Scarsità idrica, lotte tra stati confinanti o tra regioni diverse di uno stesso stato per la spartizione della portata dei fiumi o contro la costruzione di dighe, contese sulle risorse e le opere idrauliche, assumono oggi dimensioni preoccupanti, tanto che le “guerre dell’acqua”, a cominciare dal Medio Oriente, vengono ormai presentate come il maggior pericolo del terzo millennio. Invocando il crescente bisogno di risorse idriche dovuto allo sviluppo economico e all’aumento demografico, i media diffondono l’idea che l’umanità dovrà presto confrontarsi con il problema dell’insufficienza d’acqua su scala planetaria, in un certo senso annunciando questi conflitti come ineluttabili.
Un quadro assai discutibile, a parere di Yves Lacoste, secondo il quale non è possibile scindere la geopolitica dell’acqua dall’insieme delle complesse tensioni geopolitiche e sociali esistenti sul territorio. I casi presi in esame nei vari saggi, dal Medio Oriente alla Cina, dall’India alla Spagna al Pakistan, tutti drammaticamente attuali, lo dimostrano in concreto, mettendo in luce al contempo il mercato dell’acqua, ovvero gli enormi interessi economici per il suo controllo.