Mafia, musica, mass media
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I meridionali sono tutti mafiosi? Che cosa significa essere "uomo d'onore"? E che cos'è "l'onore"? Si può parlare di "valori" mafiosi? I mafiosi credono in Dio? Che cos'è la musica della mafia? Perché alcuni tra i più prestigiosi giornali del mondo hanno dipinto i mafiosi come se fossero eroi ribelli e i calabresi come fossero tutti conniventi? Come mai i giornalisti stranierisono riusciti ad intervistare i boss della 'ndrangheta?
L'autrice cerca di rispondere a queste domande, senza mai dimenticare che non è possibile difendere o mettere in discussione il sistema nel quale si è nati e cresciuti senza conoscerne anche gli aspetti più inquietanti. Una riflessione coraggiosa, che nasce da un fatto apparentemente banale. L'uscita in Germania di due cd di canti di malavita diventa occasione per la stampa internazionale di raccontare cosa siano la mafia e i meridionali, la Calabria e i calabresi, cosa sia il Sud, attraverso «un'epopea del senso comune che nutre e rinforza i diffusi pregiudizi a carattere razzista neiconfronti dei meridionali», come afferma Renate Siebert. Complici e vittime, nello stesso tempo, si rivelano a loro volta gli stessi nativi. Questo libro, scrive Vito Teti, è «un viaggio nel cuore della notte, nelle ombre delle nostre appartenenze, nel corso del quale si scorgono improvvisamente i lumicini che permettono di rimettersi in cammino, di ritrovare una strada, come nelle fiabe».
Premio Itaca 2007