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Categoria: Cultura
Editore: ZERO91
Prezzo: € 39,00
ISBN: 978-88-95381-00-8
Anno: 2007

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Recensione

“Oggi sfogliando questo libro, a volte crudo e impietoso nelle immagini, mi convinco che dovrebbe essere inviato a tutti i nostri uomini di governo con la speranza che lo sfoglino...  tra un impegno e un altro per fare esercizio di memoria.
Troppe cose fanno sospettare che i nostri governanti romani abbiano dimenticato troppo in fretta o forse non abbiano mai conosciuto fino in fondo quello che è successo a Palermo negli ultimi ventisei anni. E allora è opportuno ricordare a chi ha il dovere della memoria quello che è successo ... purtroppo, il dovere della memoria non è tra quelli più osservati in Italia. Siamo un Paese senza memoria”
Ignazio De Francisci


“Mancava un libro che raccontasse, non per mezzo della parola ma attraverso le immagini, cosa fosse veramente la Mafia. Le uniche immagini che mi venivano in mente ricordando i fatti accaduti in Sicilia, e specialmente a Palermo, di questa piaga sociale, erano istantanee di morte, come le foto che si vedevano negli anni ottanta sulle copertine del giornale L’Ora”. Il curatore dell’opera, il palermitano Costantino Margiotta, così sintetizza l’urgenza e l’importanza di questo libro fotografico. In un contesto mediatico in cui già troppo è stato detto, le immagini parlano al di là di ogni retorica discorsiva.
C’è qui il volto più crudo della Mafia, gli eccidi più efferati, gli arresti più eclatanti, gli omicidi eccellenti, i fatti meno noti, gli arresti dei gregari e dei vertici delle cosche che sono proposti come immagini nude. Sono istantanee ma non fugaci. C’è solo un dovere di cronaca, un tempo inesorabile scandito da manette, curiosi di passaggio, corpi che giacciono sotto un lenzuolo bianco. Ogni momento, ogni sconfitta o traguardo della Giustizia è proposta senza dolore nè compiacimento.
Non c’è Finzione artistica, ed è qui che va individuato l’altro merito dell’opera. “Mafia” si impossessa di quella Cultura dell’Immagine propriamente anglosassone, trova ispirazione in libri come “New York Noir. Crime Photos from the Daily News Archive” e “Car Crashes”, per poi volgere lo sguardo all’Italia e agli Italiani.
Dalla Mattanza a Provenzano vuol dire ripercorrere gli anni più cruenti della seconda guerra di Mafia, dove la morte degli uomini di Stato solo visivamente si confonde con i delitti d’onore. Gli arresti, in questa sequenza, sembrano degli episodi minori ma custodiscono la Speranza. Come un rito che celebra la Legalità La prima istantanea ricorda l’omicidio di Piersanti Mattarella. L’ultima ritrae l’arresto di Bernardo Provenzano.
Ma la storia continuerà il suo corso ...

 

Perchè questo libro?
Sulla scia della cultura anglosassone, un libro che spoglia la Mafia di qualsiasi retorica verbale e si affida al linguaggio delle istantanee che non attenua la realtà e non umanizza la barbarie come certa fiction televisiva.
In questo libro si racconta un quarto di secolo di morte sui marciapiedi; la gente è stata costretta a constatare la fine efferata del vicino di casa. Una guerriglia patinata che sembrava riguardare sempre gli altri: era sufficiente dare una rapida occhiata e andare avanti come se niente fosse.
La somma di queste morti non permette di andare avanti con naturalezza, ignorarne gli effetti diventa una scelta colpevole e consapevole. Fanno da contrappasso gli arresti, sono numericamente inferiori e, in alcuni casi, hanno solo segnato il passaggio del testimone da un capo ad un altro. Non sono, però, meno importanti perché alimentano la speranza che, prima o poi, chi sbaglia paga.
Così dovrebbe procedere uno Stato di Diritto: con la certezza della pena e di una Giustizia che deve impaurire più della mafia stessa. E allora, pagina dopo pagina, si può guardare la Mafia in faccia.
Siamo un paese senza memoria. Dobbiamo ricordare la mafia omicida per condannarla.

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