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Prefazione di Enzo Biagi
«L’idea di organizzare truffe con gli articoli di Montanelli… è quelche fanno decine di giornalisti, politici, intellettuali e sedicentistorici dal 22 luglio 2001, cioè da quando Indro non c’è più. Per laverità il delitto più diffuso non è la truffa: è l’appropriazioneindebita. Uno sport nazionale che era già in voga quando Montanelli eravivo…
Non so se la riedizione di questo libro servirà a qualcosa.Io spero che serva a fare memoria, contro la rimozione forzata ai dannidi un Uomo che mi, anzi ci ha dato molto e meriterebbe almeno di esserericordato per quello che era, e non per quello che qualcuno ha decisoche fosse in base alle convenienze del momento.»
8gennaio 1994: Silvio Berlusconi, che da qualche mese ha deciso diinvadere l’arena politica, irrompe nell’assemblea dei redattori del«Giornale». È il culmine del durissimo scontro con Indro Montanelli,che a quel punto è costretto ad abbandonare il quotidiano che eglistesso ha fondato vent’anni prima.
Partendo da questo episodio,dai suoi retroscena, dai suoi risvolti e dalle sue conseguenze, MarcoTravaglio ricostruisce il tormentato rapporto tra il grande giornalistae quello che fu per diversi anni il suo editore: dal 1977, quandoBerlusconi divenne socio del «Giornale» e Montanelli venne ferito dalleBrigate Rosse, passando dalle pressioni di Craxi alla cessione dellaproprietà del quotidiano al fratello Paolo in seguito alla normativaantitrust; dal linciaggio scatenato dagli sgherri berlusconiani perché il direttore si rifiutava di fare il megafono a Forza Italia,all’avventura della «Voce», entusiasmante ma breve, fino all’ultima stagione, quando Montanelli condusse – soprattutto nel dialogo con i lettori del «Corriere della sera» – una incessante campagna contro il«regime» berlusconiano: ne aveva subito intuito la pericolosità e fino all’ultimo lo avversò con tutte le sue forze.
Montanelli e il Cavaliere attraversa così un periodo chiave della recente storia italiana,cruciale soprattutto per i rapporti tra l’informazione e il potere politico-economico. Ci fa capire che cosa significhi davvero la libertà di stampa, che cosa possa implicare la difesa della propria autonomiadi giudizio, ma illustra anche la natura profonda della borghesia italiana, primo destinatario dell’attività giornalistica di Montanelli.Questo doveroso omaggio a un maestro del giornalismo è la profetica conferma, pagina dopo pagina, della drammatica anomalia italiana.
Questa nuova edizione è arricchita da un’ampia Introduzione chericonsegna alla verità dei fatti alcune delle distorsioni sulla biografia di Montanelli operate in questi otto anni dalla sua scomparsa.