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Categoria: Cultura
Editore: Longanesi
Pagine: 216
Prezzo: € 15,00
ISBN: 9788830427921
Anno: 2010

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Recensione

A Palermo, di fronte alla casa del giudice Borsellino, vive un’anziana donna che sembra uscita dalle pagine di un racconto d’altri tempi. Domenica Lupo, questo il suo nome, da anni assiste i carabinieri che dopo la strage di via d’Amelio piantonano la casa dei familiari del magistrato, e ha stretto con loro un legame così forte da diventare, ai loro occhi, «la mamma» di tutti. Porta il tè, l’acqua, i cornetti, i panini con le «panelle», a qualcuno attacca un bottone o sistema la divisa. Finché un giorno tra quei giovani carabinieri arriva un ragazzo che, incuriosito, decide di scoprire il motivo di tanta dedizione e si fa raccontare la sua storia. E quella che Domenica, detta Mimma, gli narra è una vicenda tanto drammatica quanto vera che appartiene al passato, all’epoca in cui le donne siciliane subivano abusi e violenze, di fronte ai quali dovevano chinare il capo in silenzio. Mimma racconta un amore mai consumato per un giovane brigadiere dell’Arma dei carabinieri, un legame fortissimo che l’accompagnerà tutta la vita, nonostante sia stato calpestato dall’ostilità degli uomini e dalle regole non scritte dell’onore... Una storia straordinaria dall’epilogo sorprendente, che ha commosso tutti quelli che l’hanno conosciuta e che, per l’intensità del messaggio in essa contenuto, merita di essere, come si legge nella Prefazione di Rita Borsellino, «ascoltata, vissuta e tramandata».

UN BRANO

"Domenica Lupo, «zia Mimma», vive da anni in una piccola casa, una villetta stile Liberty dei primi del Novecento. Vive sola, circondata da vicini affettuosi. Frequenta la casa dei Borsellino da molto tempo e, dopo la morte del giudice, l’amicizia con la vedova del compianto magistrato si è fatta ancora più intima, tanto che per la signora Borsellino è quasi «una di famiglia», un’anziana zia alla quale chiedere consigli.
La casa di zia Mimma si trova di fronte all’abitazione di Borsellino, e così, la prima cosa che lei vede la mattina, aprendo le finestre, sono i carabinieri che dalla morte del magistrato montano la guardia per proteggere i suoi familiari.
Ma torniamo a zia Mimma.
E un caldo mattino di luglio. Sono le dieci e la canicola già opprime, fastidiosa, a causa dello scirocco che investe la Sicilia da due giorni. Palermo annaspa sotto il sole cocente, ma la vita cittadina continua. Zia Mimma apre il cancelletto pedonale. E vestita con semplicità, ma anche con una certa eleganza: un abito di stoffa leggera sul beige con piccoli pois terra di Siena, ton sur ton; una semplice cintura le cinge la vita. E una donna minuta, con una silhouette ancora giovanile... per i suoi quasi novant’anni!"

ANTIMAFIADuemila
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