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Categoria: Cultura
Editore: Mondadori
Pagine: 300
Prezzo: € 18.00
ISBN: 978880460327
Anno: 2010

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Recensione

 

"Quello che si sta materializzando nelle regioni meridionali è un buco nero, che poco alla volta rischia di inghiottire le migliori risorse umane e materiali del Sud. Medici, architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti, banchieri, funzionari locali e uomini delle istituzioni vengono inglobati nel sistema di potere che ruota intorno ai clan. Una mentalità dominante, che disprezza la legalità e ha perso ogni fiducia nello Stato, li porta a pensare, a parlare, ad agire come mafiosi. Fino a renderli parte di questo tessuto criminale, con una trama di legami economici e professionali che si estende senza confini. Perché la criminalità è così organizzata da risolvere tutti i problemi: non ha più bisogno di minacciare, oggi offre servizi apprezzati e competitivi. Dove la legge non funziona, dove le banche non danno credito, dove gli enti locali non hanno efficienza, i boss garantiscono soluzioni concrete: sentenze inappellabili, prestiti a tassi ridotti, pratiche approvate in tempi rapidi."
Il magistrato Raffaele Cantone e il giornalista Gianluca Di Feo tracciano il profilo di uno scenario inquietante: dall'economia alla politica, dalla magistratura alle forze dell'ordine, alla pubblica amministrazione, fino al giro d'affari che ruota intorno al calcio, non c'è ambito della vita pubblica meridionale che non conosca una zona grigia di collusione con la malavita organizzata. Le mafie hanno infatti imparato a limitare l'uso della violenza, si presentano come garanti della pace sociale, agiscono sotto traccia, comportandosi come una holding del terziario avanzato, con il suo pacchetto di servizi completi per le aziende, dalla protezione alla fornitura di manodopera a basso prezzo. Un'offerta in grado di trasformare gli imprenditori da vittime predestinate delle estorsioni in entusiasti clienti e complici. È questo l'habitat ideale dei Gattopardi, "boss invisibili, accolti ovunque, capaci di stringere qualunque mano e intrecciare ogni business, sostenuti però dall'obbedienza di chi usa le armi e sa uccidere". Le conseguenze di tale infiltrazione sono naturalmente disastrose per l'economia legale e le casse dello Stato, a partire da quell'enorme voragine di sprechi e ruberie che è la sanità pubblica. 
In queste pagine, coinvolgenti come quelle di un romanzo, Cantone e Di Feo dimostrano, una volta di più, come la sfida della malavita organizzata riguardi non solo il Sud, ma tutto il paese. Una sfida che è possibile vincere, ma che esige innanzitutto il coraggio di riconoscere il nemico anche quando si mimetizza in rassicuranti abiti borghesi: "Oggi nessuno osa più dire "la mafia non esiste", ma nessuno vuole guardare il suo nuovo volto. Perché fa paura a tutti".

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