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Passeranno dalla cronaca alla storia questi giorni di giugno e luglio 2008. Li chiameranno: i giorni del bavaglio. Quando il Senato votava per interrompere il proesso del premier accusato dal Tribunale di Milano per la corruzione del testimone Mills e per farlo minacciava di fermarne altri centomila. In via d'urgenza. E in nome della sicurezza. Quando la destra italiana, con nessuno scandalo della sinistra, anzi d'accordo, approvava il nuovo lodo Maccanico-Schifani-Alfano pergarantire l'immunità alle più alte cariche dello stato. Quella delpremier in particolare. In via d'urgenza. E in nome della sicurezza. Quando la destra italiana, senza troppo scandalo della sinistra, anzi d'accordo, preparava le nuove leggi per vietare ai magistrati e agli investigatori l'uso delle intercettazioni telefoniche perun'allarmante sequenza di reati. Proibire in perpetuo la loropubblicazione e quella di ogni altro atto giudiziario, anche perriassunto. Deliberare il carcere per i giornalisti e ingenti multe pergli editori. E in nome della sicurezza sospendere la libertà di stampa. Ecco allora Il bavaglio, un libro contro le nuove leggi-vergogna e per far conoscere tutte le carte che la CASTA vuole nascondere ai cittadini. Prima che sia troppo tardi. di Peter Gomez Guarda le interviste a Peter Gomez e Marco Travaglio (Milano, presentazione del Bavaglio - 21 luglio 2008) di YouReporter