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IL DVD
Un film di Gianandrea Tintori
Fotografia di Matteo Valle
Musiche di Massimo Gardella
“Ho paura, ma questa è la mia professione. Avere paura è una cosa tua personale. Ciò che conta veramente è dare voce alla gente, raccontare la grande tragedia del nostro paese. Perché la gente muore, ogni giorno si consumano orrori indescrivibili. E avere paura o non averne poco importa. È il rischio di questa professione."
Anna Politkovskaja
Ai confini del mondo parte da Ardesio, piccolo paese in provincia di Bergamo, tra le montagne della Val Seriana. Abbiamo incontrato e ascoltato Giorgio Fornoni, un reporter indipendente che negli ultimi trent’anni ha percorso più volte la distanza che separa la Terra dalla Luna. Con un’idea molto particolare di giornalismo: documentare e testimoniare le guerre nel mondo con l’attenzione indirizzata principalmente all’uomo che soffre e non alla geopolitica o ai grandi interessi internazionali.
Molti dei suoi principali reportage sono raccolti nel film. Fornoni ha fatto del giornalismo un modello esistenziale, animato da una profonda ricerca di sé nella sofferenza, nella speranza, nella rinuncia, nella pietà, nelle tante disposizioni cristiane che oggi non potrebbero essere più lontane dall’Occidente. Un giornalismo quasi mistico, con la videocamera puntata sul mondo e l’anima rivolta all’universo.
Contenuti extra
Interviste inedite: Dalai lama (Dharamsala, 1999); Anna Politkovskaja (Mosca, sede della “Novaja Gazeta”, 2003); George Coyne (astronomo e gesuita, direttore della Specola Vaticana dal 1978 al 2006; Roma, 2009).
Filmati inediti:
La raccolta dell'oppio in Laos.
Fotogallery a cura di Matteo Valle.
Gianandrea Tintori (1972) è filmmaker e montatore cinematografico. Il suo sito è www.gianandreatintori.com
"Difficile definire Giorgio Fornoni. È tutto fuorché un uomo comune e ordinario. È abbastanza pazzo da credere che gli ideali possano prendere corpo e si comporta di conseguenza. Per questo, quando seppi che era stato eletto sindaco, immaginai come sarebbe andata a finire. Un piccolo centro sarebbe stato il campo ideale per sperimentare l'elogio della pazzia, per fare da laboratorio a un bellissimo esperimento. E invece gli interessi hanno conciliato contro di lui l'inconciliabile. E allora re Giorgio I è caduto. Viva il re!"
Valerio Massimo Manfredi, dalla postfazione
“Negli ultimi dieci anni ho percorso in lungo e in largo la Russia e la Siberia; l’intero continente africano; l’Asia, dalla Cina all’India, l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iran, il Kazakistan; e poi gli Stati Uniti, il Centro e il Sud America, e molto altro ancora.
I momenti di pericolo sono stati tanti. Per esempio quando il Kgb mi ha preso davanti al centro di ricerca sulle armi biologiche più grande al mondo, negli Urali, accusandomi di essere una spia, o quando sono andato a intervistare i capi guerriglia in Africa.
La situazione più scioccante l’ho vissuta senz’altro in Texas, quando ho assistito all’esecuzione di un condannato a morte tramite iniezione letale. Ho ancora negli occhi l’ultimo spasmo di quell’uomo. E poi, in mezzo ai bombardamenti fra i taliban e Massud, in Afghanistan: grida, spari e terrore.
A chi mi chiede ‘Come fai a sopportare tanta sofferenza?’ rispondo che preferisco affrontarla e trovare momenti di umanità piuttosto che mettere a tacere la coscienza disinteressandomi di ciò che succede lontano da me.”
Giorgio Fornoni