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Categoria: Biografie
Editore: Rubbettino
Pagine: 286
Prezzo: € 16,00
ISBN: 978-88-498-2779-8
Anno: 2011

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Recensione

Crudeltà ed equilibrio, obbedienza e senso critico, regole antiche e moderna lucidità, dolce vita e monastico isolamento. Tutto e il suo contrario. Matteo Messina Denaro è L’Assoluto, così lo chiamano i fedelissimi. Più di un capo carismatico: un oggetto di venerazione. Blasone mafioso riverito, la ferocia dei corleonesi e un fiuto politico spiccato, il padrino di Castelvetrano è il vero erede di una tradizione. Quella per cui Cosa nostra è antistato, ma anche potere reale, legge non scritta eppure rispettata, da almeno due secoli. Ben prima che i padri fondatori della mafia newyorkese partissero per gli States, dalle coste di Trapani. Tessitore di legami, tra famiglie, mandamenti e province, è lui il profeta della mafia del terzo millennio: valori arcaici dissimulati e affari spregiudicati fatti nel silenzio. E rapporti stretti con ’ndrangheta e camorra. Messina Denaro è il cardine di interessi criminali e politici, di trame inconfessabili. Il custode dei segreti di una terra che è culla di logge massoniche deviate e disegni eversivi. La terra in cui, secondo molti, Cosa nostra è nata. E dove, più che altrove, è diventata cultura: di un pezzo importante della borghesia e dei gruppi di potere. 




Matteo Messina Denaro, La mafia del Camaleonte pone, tra l’altro, interrogativi inediti sull’attentato di via Fauro a Roma, messo a segno il 14 maggio 1993 con un’autobomba che doveva uccidere il giornalista Maurizio Costanzo, bersaglio mancato della campagna delle stragi mafiose. I retroscena dell’operazione dei Servizi Segreti che doveva consentire l’individuazione del padrino di Castelvetrano. L’archivio di Riina e i segreti della “trattativa” lasciati dai Graviano nelle mani di Matteo Messina Denaro. I rapporti di parenti e imprenditori legati a Messina Denaro con vertici della politica siciliana e nazionale. I legami dei suoi uomini con famiglie storiche della ndrangheta anche per il traffico internazionale degli stupefacenti. L’inesplorata rete dei rapporti tra Matteo Messina Denaro e la camorra. In particolare la potente famiglia dei Nuvoletta. Esponenti della cosca napoletana furono chiamati a Roma per collaborare all’attentato di via Fauro e al primo progetto di assassinio del giudice Giovanni Falcone, nella caccia al magistrato guidata dal padrino di Castelvetrano per le strade della Capitale. Il libro si sofferma anche sui rapporti d’affari tra gli uomini di Matteo Messina Denaro, Gaetano Riina, la ndrangheta e il clan dei casalesi.

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