Un italiano scomodo
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"Quello che facevo era completamente illegale. E lo sapevo"
GiorgioPerlasca, 1992
Giorgio Perlasca, lo Schindler italiano per troppo tempo dimenticato da tutti: dai fascisti (era contrario alle leggi razziali e non aveva aderito a Salò), dai democristiani(senza risposta una sua lettera a De Gasperi), dai comunisti (era di destra). E dalla Chiesa.
Un uomo libero che mai rinnegò la sua storia, come racconta lui stesso in questa testimonianza inedita. Fingendosi diplomatico spagnolo, riuscì a salvare migliaia di ebrei del ghetto di Budapest. Un’avventura memorabile tutta da raccontare.
Giorgio Perlasca (31 gennaio 1910 - 15 agosto 1992) combatte prima in Etiopia e poi come volontario in Spagna con i falangisti di Franco. Per lavoro viaggia nell’Europa in guerra. A Zagabria e a Belgrado assiste ai primi massacri fatti dai nazisti. A Budapest si adopera con ogni mezzo in favore degli ebrei.Tornato in Italia, fa i mestieri più diversi (“Tutto tranne il ladro”).Ungheria, Israele, Spagna lo premiano per la sua attività, Washington lo festeggia. Finalmente, nel 1990, la tv pubblica italiana racconta la sua storia. Arrivano i primi riconoscimenti ufficiali.Ma è tardi. Muore con il rammarico di non aver ricevuto dallo Stato ciò che gli spettava. Nel 2002 la Rai manda in onda il film di Alberto Negrin: "Perlasca. Un eroe italiano", con Luca Zingaretti.